"In terza media non mi ammettono all’esame per il comportamento. Al liceo dopo 3 mesi mi sbattono fuori. Non mi avevano ancora diagnosticato l’ADHD, l'ho scoperto a maggio dell’anno scorso in questa clinica in Svizzera. Loro avevano già capito tutto senza farmi fare i test: 'tu ti volevi autocurare con la droga'. Il mio cervello non produce abbastanza dopamina. Io adesso prendo il Ritalin, nel primo mese che l’ho preso leggevo un libro in due, tre ore, scrivevo 40-50 pagine al computer in tre ore, cose che non riuscivo a fare prima. Da quando i miei genitori hanno fatto un corso genitoriale per l’ADHD, il nostro rapporto è cambiato da così a così. Prima in casa, quando litigavamo, io andavo fuori, spaccavo porte. Da lì non è mai più successo perché loro ora sanno come dirmi un 'no'".
PIANETAMILAN news milan interviste Achille Costacurta si racconta: dalle dipendenze fino al tentato suicidio. Ecco la sua rinascita
INTERVISTE
