- Calciomercato
- News economiche Milan
- Redazione
Ricardo Kakà (ex giocatore del Milan) | Getty Images
Milan Memories: dopo i racconti del 1993 e di Andrea Pirlo, oggi ricordiamo una leggenda rossonera. Pochi lo sanno davvero, ma la carriera di Kaká non è iniziata con un talento. È iniziata con una promessa. A 18 anni, cadde male in piscina, di schiena, di testa: rischio di paralisi. Un attimo e tutto poteva finire lì, prima ancora di cominciare. Riportò la frattura di una vertebra.
“Se guarisco, dedico tutto a Dio”, giurò. Non è una frase da intervista. È una promessa scritta nel fuoco. Quando nel 2007 vinse il Pallone d’Oro, guardando il cielo, disse: “Ecco la prova che i sogni con Dio diventano realtà.” Forse è per questo che correva leggero, sorrideva dopo i gol, sembrava venuto da un altro pianeta. Non giocava solo per sé: giocava per mantenere quella promessa fatta nel momento più fragile della sua vita.
LEGGI ANCHE: Milan tra gioie e preoccupazioni: la giornata di Bartesaghi, Gabbia e le piste di mercato
E ogni volta che metteva piede a San Siro, portava in campo molto più di un talento. Portava una storia che pochi conoscono, ma che spiega perché Kaká, per davvero, non è mai stato un giocatore normale. (di Francesco Fredianelli)
© RIPRODUZIONE RISERVATA