Come scrive il quotidiano torinese, il futuro è saldo nelle sue mani e nelle sue decisioni: "Le sue priorità sono chiare: lasciare Parma soltanto se troverà una destinazione che gli garantisca la titolarità. Niente fughe in avanti o illusioni di gloria: un percorso costruito con la lucidità tipica di chi sa che il talento, da solo, non basta". Arrivato a Parma nell’estate del 2024 dal Saint-Truiden per poco più di otto milioni di euro, Suzuki ha già fatto lievitare il proprio valore. Il club ducale, abituato a valorizzare giovani di talento, potrebbe presto registrare un'altra plusvalenza importante come successo con Bonny, Leoni e Sohm.
Gran parte del merito va anche al lavoro quotidiano con Pavarini, preparatore dei portieri dei gialloblù, che ha costruito per lui un percorso su misura. Allenamenti basati su esplosività e reattività, esercizi con strumenti innovativi, come gli occhiali stroboscopici e le palline da tennis. Suzuki, maniacale nello studio dei dettagli e nell'analisi dei video, incarna l'evoluzione del portiere moderno. Oggi è già titolare della nazionale giapponese e si prepara a essere uno dei volti da seguire in vista del Mondiale 2026.
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