"Ieri, dunque, il Milan ha chiuso l’acquisizione di Conrad Harder, un centravanti danese. Non è ancora dato da sapere il programma delle visite. C’è un motivo: lo Sporting deve chiudere l’acquisto di Ioannidis, giocatore del Panathinaikos, che andrebbe proprio al posto di Harder. La trattativa è in via di definizione, ma non ha ancora visto la fine, forse per qualche dettaglio. Nel momento in cui lo Sporting sarà sicuro di avere Ioannidis, immediatamente firmerà le carte per permettere a Harder di venire a Milano ed effettuare le visite mediche. Magari succederà oggi, non lo so".
Harder al Milan, il parere di Luca Diddi
—"Prima di parlare del mercato che ci attende o non ci attende, ho chiesto a Luca Diddi che opinione avesse di Conrad Harder. Lui era abbastanza scettico, ma ha sottolineato che il Milan aveva bisogno di un giocatore più sicuro, senza essere un’incognita. Perché Harder lo è: non sappiamo come si adatterà al campionato, è giovane, non era titolare allo Sporting. Non so neanche con quale criterio sia stato scelto questo giocatore, se fosse seguito da tempo o suggerito".
Le parole di Luca Diddi: "Ho visto una partita perché volevo capire e in quella partita Harder ha fatto tre-quattro cose da giocatore vero. Lasciando stare i gol, io guardo i movimenti, anche con palla lontana, attacca lo spazio. È ancora acerbo nelle scelte — quando deve imbucare calcia, quando deve calciare magari tenta un dribbling di troppo — ma ha qualità. È un giocatore che attacca il primo palo, che lotta davanti. Non è male. Se San Siro lo supporta, se San Siro dà tempo a questo giocatore che ha 20 anni. Ha i movimenti. Ed è una cosa che o ce l'hai o non ce l'hai. Non è male, è acerbo, ma non è male".
Pellegatti: "Speriamo che il Milan smetta di fare da trader"
—"Il Milan dunque ha Harder. Speriamo sia una rivelazione. Però qualcuno ieri mi ha detto: “Ma sai che tra Morata, Harder e Gimenez abbiamo speso circa 70 milioni?”. Allora mi devono spiegare perché prenderne tre — uno da 13, uno da 24, uno da 34 — invece di prenderne uno da 50. Avanzavano pure 20 milioni. Sesko, con 60, lo portavi a casa. Oppure Højlund con 40. Oppure investire su Vlahović: 25 di cartellino subito, poi l’ingaggio si sistemava. Invece i tre presi costano il doppio in un anno di Vlahović".
"È una curiosità, vorrei proprio che qualcuno spiegasse perché si preferisce fare tre acquisti da 20-25 piuttosto che prendere un campione sicuro da 50. Forse perché con giocatori da 20-25 milioni c’è l’idea che li puoi rivendere. Ma è un’idea anacronistica, fuori dal tempo. Se sei dirigente del Milan devi prendere un giocatore perché diventi un eroe del Milan e rimanga qui, non per fare trading. Se Harder fa 18-20 gol, poi arrivano le squadre inglesi, ti offrono 50-60 e lo portano via. Invece dovrebbe essere il centravanti del Milan per dieci anni. Questo è il timore".
"Il Milan, nella sua filosofia storica, è sempre stato quello dei grandi giocatori, da Kilpin in poi. I grandi campioni al Milan non scappavano. Speriamo che Harder faccia bene, che segni tanto e che resti a lungo. Ma questo dipenderà dalla volontà della società di smettere di comportarsi da “trader” e tornare ad agire da Milan".
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