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SERIE A

FIGC, sì alla norma anti-scissioni: “Chi va in altre leghe, niente Serie A”

Gabriele Gravina (Presidente FIGC) vuole delle riforme per la Serie A | News (Getty Images)

Sì della FIGC alla norma che vieta di partecipare ad altre competizioni. Pena la perdita della Serie A. Si va verso la riforma dei campionati

Daniele Triolo

La FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) è passata dalle 'minacce' alla pratica. Così come annunciato dal Presidente Federale, Gabriele Gravina, nessuna sanzione per i tre club italiani che avevano fondato la SuperLega, ovvero Juventus, Inter e Milan. Al contempo, però, la FIGC ha incassato il sì del Consiglio Federale al rafforzamento dell'articolo 16.

Questa, dunque, secondo 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, la nuova regola. "Ai fini dell'iscrizione al campionato, la squadra si impegna a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla UEFA e dalla FIGC. Tale partecipazione comporta la decadenza dell'affiliazione".

Con la postilla: "La disputa di gare e tornei amichevoli senza l'autorizzazione della FIGC comporta la decadenza dell'affiliazione". In sostanza, chi intende partecipare ad altre leghe, come poteva per esempio benissimo essere la SuperLega, perde il diritto a giocare nel campionato di Serie A.

È arrivato anche il sì di Giuseppe Marotta, Consigliere Federale ma anche e soprattutto direttore generale dell'Inter, uno dei club 'scissionisti'. Il tema della sostenibilità, nel calcio italiano, si fa comunque sempre più caldo e, a questo proposito, Gravina ha formulato una proposta: "Se i costi superano i ricavi, fallisci. Dalla stagione 2021-2022 ho chiesto la possibilità di non superare l'80% dei costi in rapporto al monte ricavi".

Il calcio deve cambiare e, dunque, si va anche verso una riforma dei campionati. Per aumentare la competitività e, al contempo, cercare di contenere i costi. Gravina ha fissato la data del 30 giugno per l'approvazione delle modifiche. C'è da mettere, prima di tutto, in sicurezza la Serie B e la Serie C, con una maggiore mutualità della Serie A verso i due tornei minori.

Si pensa inoltre di ridurre il numero delle squadre professionistiche e di introdurre i playoff, anche nella massima serie. L'idea, che Gravina caldeggia da tempo, è però di difficile realizzazione. Mercato, il Milan mette in cantiere due colpi dal Real Madrid >>>

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