La memoria delle grandi notti europee resta viva anche tra i tifosi e gli ex protagonisti. Cosmin Contra, ad esempio, ha ricordato il derby del 2001 deciso con un suo gol e un assist a Inzaghi, sottolineando come il Milan di allora fosse una squadra di fuoriclasse e come, se fosse rimasto, avrebbe potuto vincere la Champions del 2003. Questi racconti alimentano il senso di appartenenza e la convinzione che il club possa tornare a scrivere pagine memorabili.
Allegri e il presente rossonero
—Il ritorno di Massimiliano Allegri ha segnato una svolta: il tecnico ha riportato il Milan a un livello competitivo in Serie A e ha ridato fiducia alla squadra. La sua gestione si è vista anche nella scelta di puntare su una coppia d’attacco di grande qualità: Rafael Leao e Christian Pulisic, schierati insieme dal primo minuto per la prima volta in campionato proprio in occasione del derby contro l’Inter.
La presenza di Modric, campione esperto e vincitore di sei Champions League, aggiunge un elemento di carisma e mentalità vincente. Allegri ha saputo integrare il fuoriclasse croato in un contesto giovane e dinamico, creando un mix di esperienza e freschezza che può risultare decisivo nelle notti europee.
Il derby della Madonnina diventa così un banco di prova non solo per la corsa scudetto, ma anche per misurare la tenuta mentale e tecnica del Milan in vista delle sfide europee. La coppia Leao-Pulisic rappresenta la nuova arma offensiva, mentre la gestione delle rotazioni e degli equilibri tattici sarà cruciale per affrontare un calendario fitto e impegnativo.
Il derby e le prospettive future
—La sosta per le nazionali ha restituito un Milan meno affaticato rispetto all’Inter: i rossoneri hanno accumulato complessivamente 738 minuti di gioco, contro i 993 dei nerazzurri. Questo dato può incidere sulla freschezza fisica in vista del derby e, più in generale, sulla capacità di affrontare il doppio impegno campionato-Champions.
Leao e Nkunku non hanno trovato la via del gol con le rispettive nazionali, ma restano pedine fondamentali per Allegri. Al contrario, l’Inter ha visto brillare Esposito, Lautaro e Calhanoglu, tutti a segno durante la sosta. Questo confronto esplicita come il Milan debba puntare sulla compattezza e sulla gestione delle energie per colmare eventuali gap di brillantezza offensiva.
Se Allegri riuscirà a consolidare la coppia Leao-Pulisic, a sfruttare l’esperienza di Modric e a mantenere la squadra fresca e motivata, il sogno europeo potrà trasformarsi in qualcosa di tangibile. La tradizione, la mentalità e la capacità di esaltarsi nelle grandi sfide restano i veri alleati del Milan.
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