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Sogno Champions: il Milan di Allegri riuscirà a realizzarlo? Molto passa dal derby

Matteo Ronchetti
Matteo Ronchetti Direttore responsabile 
Il derby crocevia di sogni scudetto e Champions League: Milan e Inter si giocano un pezzo di stagione domenica sera

La Champions League è da sempre il palcoscenico più ambito per il Milan e anche in questa stagione l’attenzione si concentra sulle possibilità dei rossoneri di tornare protagonisti in Europa. La percezione generale è che Allegri abbia ridato solidità e mentalità vincente al Milan, ma il derby sarà la classica prova del nove contro uno squadra, l’Inter, che nelle ultime tre stagioni se l’è giocata alla pari con Top Team europei come Real Madrid, Manchester City e Bayern Monaco.

Anche quest’anno, nelle quote Champions League, i nerazzurri rimangono tra le grandi favorite per la vittoria finale e per il Milan sarà un banco di prova importante per capire lo stato di competitività della squadra in una notte che assomiglia tanto ad una classica serata di coppe europee.

La tradizione europea del Milan

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Il Milan è il club italiano con più Champions League vinte: sette trofei, conquistati tra il 1963 e il 2007, con allenatori leggendari come Rocco, Sacchi, Capello e Ancelotti, e capitani simbolo come Cesare Maldini, Rivera, Baresi e Paolo Maldini. L’ultima vittoria risale al 23 maggio 2007, ad Atene, contro il Liverpool, grazie alla doppietta di Filippo Inzaghi.

Questa tradizione pesa ancora oggi: partecipare alla Champions significa per il Milan confrontarsi con la propria storia e con un palmarès che lo colloca tra i grandi d’Europa. Allegri, tornato sulla panchina rossonera, ha il compito di riportare il club a un livello competitivo internazionale, dopo anni di assenza dalle fasi finali. La partecipazione a 30 edizioni della competizione testimonia quanto il Milan sia parte integrante della sua identità.


La memoria delle grandi notti europee resta viva anche tra i tifosi e gli ex protagonisti. Cosmin Contra, ad esempio, ha ricordato il derby del 2001 deciso con un suo gol e un assist a Inzaghi, sottolineando come il Milan di allora fosse una squadra di fuoriclasse e come, se fosse rimasto, avrebbe potuto vincere la Champions del 2003. Questi racconti alimentano il senso di appartenenza e la convinzione che il club possa tornare a scrivere pagine memorabili.

Allegri e il presente rossonero

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Il ritorno di Massimiliano Allegri ha segnato una svolta: il tecnico ha riportato il Milan a un livello competitivo in Serie A e ha ridato fiducia alla squadra. La sua gestione si è vista anche nella scelta di puntare su una coppia d’attacco di grande qualità: Rafael Leao e Christian Pulisic, schierati insieme dal primo minuto per la prima volta in campionato proprio in occasione del derby contro l’Inter.

La presenza di Modric, campione esperto e vincitore di sei Champions League, aggiunge un elemento di carisma e mentalità vincente. Allegri ha saputo integrare il fuoriclasse croato in un contesto giovane e dinamico, creando un mix di esperienza e freschezza che può risultare decisivo nelle notti europee.

Il derby della Madonnina diventa così un banco di prova non solo per la corsa scudetto, ma anche per misurare la tenuta mentale e tecnica del Milan in vista delle sfide europee. La coppia Leao-Pulisic rappresenta la nuova arma offensiva, mentre la gestione delle rotazioni e degli equilibri tattici sarà cruciale per affrontare un calendario fitto e impegnativo.

Il derby e le prospettive future

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La sosta per le nazionali ha restituito un Milan meno affaticato rispetto all’Inter: i rossoneri hanno accumulato complessivamente 738 minuti di gioco, contro i 993 dei nerazzurri. Questo dato può incidere sulla freschezza fisica in vista del derby e, più in generale, sulla capacità di affrontare il doppio impegno campionato-Champions.

Leao e Nkunku non hanno trovato la via del gol con le rispettive nazionali, ma restano pedine fondamentali per Allegri. Al contrario, l’Inter ha visto brillare Esposito, Lautaro e Calhanoglu, tutti a segno durante la sosta. Questo confronto esplicita come il Milan debba puntare sulla compattezza e sulla gestione delle energie per colmare eventuali gap di brillantezza offensiva.

Se Allegri riuscirà a consolidare la coppia Leao-Pulisic, a sfruttare l’esperienza di Modric e a mantenere la squadra fresca e motivata, il sogno europeo potrà trasformarsi in qualcosa di tangibile. La tradizione, la mentalità e la capacità di esaltarsi nelle grandi sfide restano i veri alleati del Milan.