"La procedura della vendita è del tutto anomala, in quanto per lo più condotta personalmente dal sindaco di Milano in un’interlocuzione con le controparti private che, di fatto, deforma l’ordine logico giuridico degli adempimenti di legge e sottrae spazi alle prerogative di dirigenti e funzionari comunali, ai quali è riservata dalla legge tutta l’attività di gestione». Il bando per verificare se ci sono altre offerte per l’acquisto, a parte quella di Inter e Milan è scaduto il 30 aprile, «ma che ciò avviene senza che il Consiglio comunale di Milano abbia mai deliberato di mettere in vendita né lo stadio Meazza, né le aree circostanti".
"Allo scrivente non risulterebbe sussistere, peraltro, alcuna delibera del Consiglio Comunale con cui sia stata decisa. Ka vendita dello Stadio e dell’area, la demolizione dello Stadio Meazza. La costruzione di un nuovo stadio sull’area del Parco dei Capitani e l’accettazione della proposta delle due società per azioni". LEGGI ANCHE: Milan, dal “rischio” dei due trofei alla rivoluzione: il futuro si decide in un mese >>>
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