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La cessione che fa discutere. Il Milan, Reijnders e una gestione ingenua con il City

Milan, parliamo della cessione di Reijnders: sono tre gli errori gravi e ingenui
Il Milan tratta con il Manchester City per la cessione di Tijjani Reijnders, ma nel possibile affare vi sono tre errori gravi e ingenui
Francesco Aliperta Redattore 

Neanche una settimana fa, prima dell'ultima sfida della stagione rossonera contro il Monza, Giorgio Furlani aveva provato a rassicurare tutti. In quei giorni il popolo milanista ci aveva anche creduto e l'arrivo, anzi il ritorno, di Massimiliano Allegri sembrava portare con sé garanzie di mercato, oltre che tecniche. Ci teniamo, però, a sottolineare nuovamente la dichiarazione del dirigente rossonero, così da poter analizzare al meglio le voci legate alla cessioni di Tijjani Reijnders.

"Sono stati fatti tanti errori. Non c'è nessuna necessità di fare sacrifici"

Partiamo da un presupposto. Il calcio moderno è fatto anche di questo, poiché non esistono più le bandiere e le squadre italiano non possono più permettersi di "difendere" un proprio giocatore dall'attacco di club ben più ricchi come quelli inglesi, ad esempio. Ora, però, la sempre più vicina cessione di Reijnders, fresco di rinnovo fino al 2030, si trascina dietro delle considerazioni alquanto paradossali. Già, perché l'addio del centrocampista olandese potrebbe essere condivisa solo attraverso un prezzo fuori mercato e delle dinamiche che, almeno in teoria, dovrebbero vedere il Milan imporre le proprie condizioni.


La cessione che fa discutere. Il Milan, Reijnders e una gestione ingenua con il City

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Iniziamo dal fatto che il Manchester City sta trattando il centrocampista migliore della Serie A 24/25. Non lo diciamo noi, ma lo ha annunciato la stessa Lega alla conclusione di questa stagione. Ecco perché, dunque, ragionevolmente troviamo inadatta la prima offerta dei Citizens che si assestava sui 60 milioni di euro. Conseguentemente, troviamo inadatta anche la seconda offerta arrivata a Casa Milan che si vocifera essere di 75 milioni, bonus inclusi. Parliamoci chiaro, i club inglesi possono spingersi ben oltre, d'altronde lo stesso Manchester City aveva speso, a gennaio, più o meno la stessa cifra per ingaggiare Nico Gonzalez dal Porto.

Secondo punto, il Milan non ha, sempre in teoria, bisogno di vendere nessuno entro il 10 giugno, data limite per l'attuale esercizio stagionale. Il Manchester City, al contrario, vuole acquistarlo il prima possibile, così che Reijnders possa essere arruolabile per il nuovo Mondiale per Club. Le dinamiche sopracitate riguardano proprio questa situazione, giacché il Milan potrebbe benissimo approfittare dell'urgenza inglese per guadagnare una cifra certamente più alta dei 75 milioni vociferati. Il perché non lo faccia rimane un mistero.

Terzo e ultimo punto. Reijnders non ha rinnovato il proprio contratto con il Milan in una situazione qualsiasi. Anzi, il nazionale olandese ha prolungato fino al 2030 quando la stagione rossonera era già bella che compromessa. Insomma, la sua volontà l'aveva espressa in modo chiaro, facilitando così una trattativa che lo vedeva convinto di rimanere in rossonero. Difatti, ci chiediamo come mai una società, esclusa dalle coppe europee e con un nuovo allenatore, vada così facilmente a privarsi di uno dei suoi giocatori migliori. "Non c'è nessuna necessità di fare sacrifici", ribadiamo, ma allora come mai, sulla lista dei partenti, non vi sono quei giocatori che hanno deluso e che potrebbero comunque portare un bel gruzzoletto? Anche questa volta, il perché, rimane un mistero.

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