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Milan, con Rangnick scordati il possesso palla: 4-4-2 e verticalità

Ralf Rangnick e Timo Werner (credits Getty Images)

MILAN NEWS - Il prossimo allenatore del Milan sarà quasi certamente Ralf Rangnick, attuale dirigente della Red Bull: ecco come ama giocare il tedesco

Alessio Roccio

MILAN NEWS - Se fino a pochi giorni fa ci potevano essere ancora dei dubbi, ora anche le ultime perplessità sembrano scomparire. Ralf Rangnick sarà il prossimo allenatore del Milan e come di consueto nei ruoli che ha avuto in passato il tedesco avrà un certo peso specifico anche sul mercato e sui calciatori che arriveranno a Milano. Insomma, un vero manager sul modello inglese che in Italia rappresenta una vera novità.

Le novità sono un rischio, certo, ma ugualmente affascinano. Ecco, perché Ivan Gazidis ha deciso di puntare sull'ex allenatore di Hoffenheim, Schalke 04 e Lipsia per riportare il Milan dove merita: in Europa. Rangnick in Germania è ritenuto un professore, un maniaco del dettaglio, uno che conosce perfettamente gli avversari che va ad incontrare e soprattutto è per molti l'uomo che ha rivoluzionato il calcio tedesco degli ultimi anni.

Con lui il Milan dovrà scordarsi il tanto amato possesso palla che per tanti anni è stata la caratteristica dei rossoneri, soprattutto nelle gloriose squadre di Arrigo Sacchi e Carlo Ancelotti. Due tra i più grandi allenatore che per altro non hanno assolutamente bocciato l'arrivo di Rangnick in rossonero, anzi. Il 61enne di Backnang gioca un calcio molto verticale, caratterizzato dal "Gegenpressing", teoria secondo cui una volta recuperata palla dopo il pressing hai 8 secondi per andare a concludere.

Rangnick gioca solitamente col 4-4-2. Il modulo base, elementare, ma anche il più concreto e pratico se utilizzato nel modo più corretto. Esterni veloci, terzini che spingono e due punte in grado di completarsi a vicenda. Da allenatore e da dirigente sono tanti i talenti scoperti dal tedesco: da Werner a Firmino, passando per Mané, Haaland, Forsberg e Minamino. In molti sperano che anche in rossonero possa contribuire a rimpinguare la propria collezione. Magari portando dal Salisburgo l'astro nascente Dominik Szoboszlai adesso che ha ancora un prezzo accessibile, o magari qualche nome che non uscito.

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