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I baby di Rangnick: e Ibrahimovic può fare come Raul nel 2011

Alessio Roccio

Ralf Rangnick resta il candidato principale per sedersi sulla panchina del Milan il prossimo anno: il rinnovo di Ibrahimovic è difficile ma non impossibile

NEWS MILAN - Le smentite arrivate nei giorni scorsi dal diretto interessato hanno gettato un po' d'acqua sul fuoco, ma Ralf Rangnick rimane uno dei candidati principali a guidare il prossimo mercato rossonero. Se lo farà solo da tecnico o da dirigente oppure da entrambi è ancora da capire, visto che Rangnick non ha ancora sciolto le riserve in questo senso.

Ma il direttore dell'area sportiva del gruppo Red Bull rimane il primo nome di Ivan Gazidis perché rispecchia appieno il prototipo di allenatore in grado di lavorare al meglio con un gruppo di ragazzi giovani, valorizzarli, farli crescere al meglio e ottenere anche i risultati sul campo.

Le esperienze di Rangnick all'Hoffenheim prima, poi allo Schalke 04 e infine al Lipsia hanno mostrato come l'età media delle sue squadre sia stata sempre piuttosto bassa. All'Hoffenheim era addirittura di 22,7 anni dal 2006 al 2011, portando la squadra dalla terza divisione alla Bundesliga. Con lo Schalke quando eliminò l'Inter in Champions League nel 2011 fu di 24,7 anni, mentre al Lipsia nel 2018-19 era addirittura di 23,1.

Al Milan troverebbe terreno molto fertile, perché oltre ai giovani che potrebbe portare con sé in rossonero (questi i colpi sul taccuino del tedesco), Rangnick troverebbe una rosa di poco più di 24 anni di media (che si abbasserà ancora con gli addii certi di Bonaventura e Biglia) e con calciatori di assoluto talento in grado di crescere ancora di più. Da capire il futuro di Zlatan Ibrahimovic. Il suo rinnovo sarà complicato, ma potrebbe restare come punto di riferimento, proprio come fece Raul nello Schalke 04 guidato da Rangnick fino alla semifinale di Champions League.

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