La ripresa fu un'ulteriore dimostrazione della superiorità del Milan. Al 53', un giovane talento ucraino di nome Andriy Shevchenko si iscrisse al tabellino con un gol di rapina. "Sheva" non si fermò lì e al 76' realizzò la sua doppietta personale, portando il risultato sul 5-0 e trasformando gli ultimi minuti in una vera e propria passerella trionfale per il Milan.
A chiudere la goleada, all'86', ci pensò un altro protagonista inatteso, il difensore centrale Serginho, con un gol che sancì il definitivo 6-0. Un punteggio storico, il più largo mai registrato nel derby di Milano, un'onta indelebile per l'Inter e un'apoteosi per il Milan.
Quel 6-0 non valse trofei a fine stagione, ma rappresentò una vittoria di prestigio incommensurabile, un momento di pura gioia per i tifosi rossoneri che ancora oggi ricordano con dovizia di particolari ogni gol, ogni azione, ogni volto incredulo dei giocatori interisti.
L'11 maggio 2001 non fu solo una partita, fu una dichiarazione di intenti, un'affermazione di superiorità in un contesto, quello del derby, dove la rivalità è sentita in maniera viscerale. A distanza di 24 anni, quel 6-0 rimane una pietra miliare nella storia del Milan, un ricordo dolce e potente che si tramanda di generazione in generazione di tifosi rossoneri. Il derby dei derbi, una notte indimenticabile che ha scritto una delle pagine più gloriose e sorprendenti della storia del calcio italiano. LEGGI ANCHE: Milan, doppio binario per il futuro: immobilismo strategico o caccia a nuovi soci?>>>
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