Domenica sera ci sarà la sfida tra Torino e Milan e uno degli uomini più in forma per i granata è certamente Nemanjia Radonjic, serbo classe 1996 che ha iniziato alla grande la stagione. In vista della sfida di campionato e non solo, Radonjic ha parlato a , toccando diversi temi. Ecco le sue parole.
RASSEGNA STAMPA
Torino, Radonjic: “Per il Milan siamo fiduciosi, Rafael Leao un fenomeno”
Sullo striscione Maradonjic: "Bellissimo. Mi ha toccato il cuore, ringrazio i tifosi: non mi era mai accaduto. Complimenti a parte, a me interessa lavorare duramente e in silenzio tutti i giorni ascoltando il mister".
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Sull'ultima settimana: "Mi ha dato tanta felicità, sia per il gol sia per l’assist per Pellegri, il nostro bomber. Sono felice perché finalmente al Toro sto trovando quelle sensazioni di cui ho bisogno: la continuità e i gol. Negli ultimi anni non avevo giocato tanto, poi ho incrociato il Toro e Juric che mi hanno fatto sentire importante. Avevo bisogno di questo calore. Ci avviciniamo al Mondiale, sono contento del mio percorso. Ho la testa solo sul campionato, poi al Mondiale ci dovrei essere. Speriamo..."
Perché ha scelto il Torino: "In estate ho detto al mio procuratore che volevo solo il Toro. Mi piaceva l’idea di tornare in Italia e volevo lavorare con Juric. Prima di firmare, il mister mi disse che aveva bisogno di me. Ho trovato un club che mi posto al centro, è stato fondamentale. Ho talmente voluto il Torino che ho rinunciato anche a una parte del mio vecchio ingaggio".
Il pregio di Juric: "Sostiene tutti. Lavoriamo tantissimo e ci aiuta a crescere. È un grande allenatore, il migliore che abbia avuto in carriera".
Cosa rappresenta il Torino: "Sento che è un momento importante, la grande opportunità per dimostrare le mie qualità".
Se lo aiuta a liberare il talento: "Anche…, ma guardi che il talento è solo il 5% del bagaglio di un calciatore. Ovvio, devi averlo. Ma da solo non basta. Il talento ce l’hanno in tanti. Per fare la differenza devi aggiungere il resto. E lo fai lavorando duramente, dormendo e riposando bene, con una corretta alimentazione. È diventato il mio stile di vita".
Su Sabatini: "Sì, il direttore che mi ha scoperto portandomi in Italia".
Sui primi mesi: "Non saprei valutarmi. Il meglio di me l’ho fatto vedere nelle giocate uno contro uno. Anche se ho 4-5 difensori di fronte, non mi interessa: vado, vado sempre. Devo migliorare nella fase difensiva, come giustamente il mister mi chiede tutti i giorni".
Il momento più bello della carriera: "Questo al Toro è il più bello. Perché gioco tanto, mi sento protagonista".
Il più difficile: "Al Benfica, perché dopo poche gare mi infortunai a un flessore. Una volta guarito non c’era più il tecnico che mi aveva voluto".
Su Torino: "Mi piace molto, col suo centro storico elegante. Abito in centro, a due minuti da Lukic, lui e Milinkovic mi aiutano. È stata una bella scoperta: mi piace più di Milano. E poi i ristoranti…"
Sulla cucina italiana: "La cucina serba è più buona, ma quanto mi piace mangiare italiano. Pensi che, quando da ragazzino sono andato a Roma, dopo 2 mesi avevo 7 kg in più".
E adesso: "Non sono più un bambino, non sgarro di una virgola".
Sul gruppo: "Fantastico. E dopo due vittorie si sta ancora meglio… Udine è stata davvero importante".
Che peso ha avuto: "Ci ha dato un pieno di fiducia in vista della sfida con il Milan".
Se ha visto il Milan martedì: "Sì, hanno fatto una bella partita a Zagabria. È stimolante affrontare un avversario così forte. Mi piace giocare queste gare, sono quelle che completano un calciatore. Quando fai la differenza in queste occasioni è come superare un grande esame".
Se ha amici nel Milan: "Krunic e Rebic, domenica spero di dare loro un dispiacere. E poi c’è Leao…"
Sul paragone di Juric con Rafael Leao: "Me lo ricordo ha detto che faccio cose senza senso oppure che posso cambiare le partite come Leao. Lui è un fenomeno. Quando il mister dice queste cose mi piace: è responsabilità e fiducia. E io amo caricarmi di responsabilità".
Il suo obiettivo: "Spero di segnare tanto e di fare tanti assist. Non sono un attaccante egoista, provo più piacere nel fare il passaggio decisivo".
Cosa gli piace dello stile di vita italiano: "La moda. Mi sento a mio agio con magliette e pantaloncini larghi. In Italia la moda è il top".
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