"Il club viene prima di tutto, prima ancora dell’allenatore e dei giocatori. Il presidente Berlusconi, cui non finirò mai di essere grato, quando mi ingaggiò, mi disse che il suo obiettivo era quello di vincere e di convincere. Aveva un’idea e la sapeva trasmettere ai suoi collaboratori. Vi sembra che il Milan di oggi, inteso come società, abbia un’idea? A me pare proprio di no. Si procede a tentoni, e così facendo si finisce per andare a sbattere contro il muro". PROSSIMA SCHEDA>>>
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