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Ravelli: “San Siro a Milan e Inter, la scelta più coraggiosa. Ora che il nuovo stadio sia bellissimo”

Daniele Triolo Redattore 
La giornalista sportiva Arianna Ravelli, sulle colonne de 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, ha parlato della vendita del 'Giuseppe Meazza' di San Siro a Milan e Inter e del progetto del nuovo stadio condiviso per rossoneri e nerazzurri

Arianna Ravelli, giornalista sportiva, ha commentato in un'editoriale su 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola la vendita dello stadio 'Giuseppe Meazza' di San Siro e delle aree circostanti a Milan e Inter: come ormai noto a tutti, il primo passo per la realizzazione di un nuovo stadio condiviso in zona, al fianco del 'Meazza' che sarà demolito a lavori ultimati.

Per la Ravelli, "la città di Milano ha fatto la scelta più coraggiosa, non la più rischiosa". Coraggiosa perché abbattere uno stadio così iconico è difficile, così come aprire un maxi-cantiere in una città sconvolta da un'inchiesta sull'urbanistica. Ma non la più rischiosa, perché sarebbe stato peggio se Milan e Inter fossero andati a giocare altrove.

Nuovo stadio a San Siro per Milan e Inter, il commento della Ravelli

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Secondo la sua opinione, "il mito di San Siro lo hanno costruito i campioni che ci hanno giocato, e le memorie di chi si è emozionato guardandoli. Ciascuno si porterà le sue". D'altronde, rimarrà un "ponte simbolico" tra le due epoche, con le vestigia del 'Meazza' che rimarranno in un nuovo, futuristico contesto.

Ovvero quello di un nuovo stadio che sarà moderno, funzionale, che risponda alle esigenze economiche di Milan e Inter, affinché tornino a competere a certi livelli con i top club europei. Un impianto che, al contrario di quanto potrebbe fare il 'Meazza', consenta anche a Milano di essere sede degli Europei 2032.


Per la Ravelli, dunque, "scelta giusta" quella del nuovo stadio per rossoneri e nerazzurri, nonostante si dovranno rispettare certi parametri - soprattutto ambientali - sui quali la politica, "che per anni è stata immobile" sul tema, secondo la firma della 'rosea', farà bene comunque a vigilare.

RedBird (Milan) e Oaktree (Inter), fondi statunitensi proprietari dei due club, non godono di buona stampa, ma sono disposti a investire almeno 1,2 miliardi di euro. "Per un progetto che - se ben realizzato - può portare del bene a tutti", ha sottolineato la Ravelli.

"Il modello Milano: spese divise, profitti inalterati"

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Con Milan e Inter che lancerebbero, così il 'modello Milano'. "Non esistono due grandi squadre nel Vecchio Continente che hanno deciso di condividere lo stesso stadio, dividendosi le spese, lasciando inalterati i profitti. Non è un caso che possa accadere nella stessa città dove i tifosi vanno in metropolitana assieme senza dover temere di finire accoltellati".

Il suo auspicio finale, poi, riguarda proprio il nuovo stadio che dovrà sorgere in zona entro pochi anni. Ovvero, "che lo facciano bellissimo". Dopo tanto tribolare, rossoneri e nerazzurri ne avranno anche diritto, no?