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Milan, Ibrahimovic è convinto: “Lotteremo per vincere lo Scudetto”

Zlatan Ibrahimovic AC Milan

Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan, si è raccontato ieri ai microfoni di 'Radio Deejay'. Tutte le sue dichiarazioni più importanti

Daniele Triolo

Il 'Corriere dello Sport' oggi in edicola ha dedicato ampio spazio all'intervista rilasciata ieri da Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan, ai microfoni di 'Radio Deejay'. Partendo dalla fine, ovvero dalla promessa di Ibrahimovic ai tifosi del Milan, quella di provare a vincere lo Scudetto dopo l'eliminazione dalla Champions League per mano del Liverpool.

«Siamo delusi dall'uscita della Champions League, mi dispiace tanto e ci dispiace tanto, ma lotteremo per vincere lo Scudetto», ha detto Ibrahimovic. Per il 'CorSport', questa, una dichiarazione di guerra alle altre pretendenti al titolo, in particolare a Inter, Napoli e Atalanta, attualmente le più vicine ai rossoneri primi in classifica. «Faremo di tutto per vincerlo e non molliamo. Nel fallimento esiste anche il successo, cresceremo e prenderemo esperienza», ha confessato il bomber svedese.

Ed anche il tecnico rossonero, Stefano Pioli, spera di poter tramutare la grande delusione in forza e determinazione per la corsa al titolo in Serie A. In sostanza, quanto era accaduto nella passata stagione all'Inter di Antonio Conte. Che, senza Europa nella seconda parte della stagione, ha preso a volare, sorpassando proprio il Milan e conquistando lo Scudetto al termine dell'annata.

Ibrahimovic ha anche parlato della 'paura di ritirarsi' che, di fatto, lo porta prolungare sempre di un altro anno la sua carriera. E non è detto che non succeda anche questa volta con il Milan. E dire che Zlatan questa sua nuova esperienza italiana avrebbe dovuto viverla a Napoli. «l programma era andare a Napoli per 4 mesi, vincere lo Scudetto e tornare in Svezia. Le cose invece sono andate bene al Milan e sentivo la voglia di giocare e ho deciso di prolungare il contratto», ha confessato l’attaccante rossonero.

Che ha confessato come sia nata e morta la trattativa che avrebbe dovuto portarlo in azzurro. «Ero in America e Mino Raiola mi diceva di tornare a giocare in Europa, in Italia. In quel momento ho guardato un documentario su Diego Armando Maradona, i tifosi erano una cosa incredibile. Avevo parlato con il Napoli e il giorno che dovevo firmare hanno mandato via Carlo Ancelotti. Mi aveva convinto, era tutto fatto. Avevo parlato tanto con lui e il giorno che è andato via mi sono sentito tanto insicuro. Poi è arrivato il Milan».

Chiosa sulle responsabilità che Ibrahimovic ama prendersi con i suoi compagni più giovani al Milan. Uno, però, sembra aver trovato la sua strada pur non seguendo i suoi paternali consigli. «Loro mi guardano perché parlo in campo e nello spogliatoio. Si sentono protetti ma devono prendersi le loro responsabilità e crescere. Rafael Leão si è convinto da solo a correre però, non è venuto da me. All’inizio non correva, ho provato ma non trovavo un contatto mentale con lui. Non riuscivo, ma nel precampionato è esploso ed è partito da solo». Milan, sulla trequarti un colpo per far sognare i tifosi! Le ultime >>>

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