L'ultima settimana, poi, è stata quasi clamorosa. Allegri, prima di Lecce-Milan, non lo ha certo caricato a mille in conferenza. Tare, nel pre-partita, lo ha di fatto scaricato, parlando apertamente di una trattativa con la Roma per uno scambio con Artem Dovbyk, ritenuto più funzionale al progetto tecnico del livornese. Il Milan ha tentato fino all'ultimo l'operazione, ma le tessere non si sono incastrate nella maniera giusta e, quindi, alla fine, nulla di fatto. Santiago Giménez è rimasto. Con che animo?
Se non riuscisse a imporsi davanti a Pulisic, Leão e Nkunku ...
—Nonostante la pubblica bocciatura ricevuta dal club e un rendimento in vistoso calo dopo il super avvio di febbraio, il 'Bebote' ha sempre messo il Milan davanti a tutto. È la squadra per cui ha sempre tifato. Aveva aperto alla Roma perché si era reso conto che, a Milano, la situazione avrebbe potuto farsi pesante. Ma ha sempre sperato di rimanere. Non voleva andare via da 'perdente'. Ora è via con la Nazionale, ma quando tornerà avrà una missione importante da portare a termine.
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Ovvero, convincere Allegri a puntare su di lui, anche se le sue caratteristiche non sono perfettamente idonee al calcio che ha in mente il tecnico rossonero. Dovrà riuscire a scalzare nelle gerarchie Christian Pulisic, Rafael Leão e Christopher Nkunku, che sembrano partirgli davanti. Così non fosse, a gennaio, alla riapertura del calciomercato, per 'Tuttosport' le strade del Milan e di Giménez si separeranno sicuramente.
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