La stagione 2024-2025 del Milan è a dir poco orribile, con un Diavolo crollato, secondo 'Tuttosport' oggi in edicola, "sulle fragili fondamenta poste nel corso dell'estate 2023, quando è iniziato l’effettivo regno di RedBird". Prima di Milan-Lazio, partita culminata con la terza sconfitta consecutiva del Diavolo, l'amministratore delegato Giorgio Furlani ci ha messo la faccia e, alle telecamere di 'DAZN', ha fatto mea culpa e autocritica.

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Milan, Furlani ha fatto autocritica. Ma sono tutti colpevoli del disastro
« A inizio stagione avevamo aspettative alte, le premesse c’erano. Non abbiamo fatto quello che volevamo fare finora. Ad oggi, in totale onestà, il voto in pagella è decisamente insufficiente nonostante la vittoria in Supercoppa. Indietro non possiamo tornare, dobbiamo guardare avanti, dobbiamo chiudere la stagione con onore», le parole di Furlani. Che poi ha aggiunto: «Quando le prestazioni e risultati sono così al di sotto delle aspettative, non c’è un solo colpevole. La verità che lo siamo tutti. Sicuramente mi includo in quanto amministratore delegato perché tutte le decisioni passano da me. Quindi anche io mi metto nel calderone. La delusione che hanno i tifosi ce l’abbiamo anche noi in società».
Milan, il mea culpa di Furlani e le responsabilità da condividere
—Tifosi che, ha evidenziato 'Tuttosport', anche durante Milan-Lazio hanno intonato un coro per Paolo Maldini, licenziato da RedBird nel giugno 2023 e rimpianto da molti sostenitori rossoneri. Adesso, se il Milan vorrà ripartire e tornare ai livelli in cui era giunto tra il 2022 e il 2023, con la vittoria dello Scudetto e la conquista della semifinale di Champions League, dovrà andare incontro a decisioni importanti.
'Tuttosport' ha auspicato che il club rossonero possa "fare un passo indietro in alcune fasi gestionali, ricreando un’anima italiana che sappia davvero cosa sia il Milan e che possa ristabilire il giusto ordine delle cose dentro lo spogliatoio di Milanello". Anche perché questo è inevitabilmente il momento delle riflessioni. Furlani ha fatto autocritica, e, sul banco degli imputati, ci sono principalmente i dirigenti. Ma anche i calciatori non sono affatto esenti dalle loro responsabilità. Clima non facile, con un club che appare "zavorrato da una situazione tale per cui stanno contando di più le dinamiche societarie rispetto a quelle di campo". LEGGI ANCHE: Direttore sportivo Milan, Tare in pole: punterebbe su questo allenatore >>>
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