Il Milan di Massimiliano Allegri guida la classifica di Serie A con 28 punti, pari merito con il Napoli, davanti a Inter e Roma (27). I rossoneri possono durare fino in fondo e lottare realmente per lo Scudetto? L'analisi de 'La Gazzetta dello Sport'
La classifica attuale del campionato di Serie A recita: Milan e Napoli primi con 28 punti; poi Inter e Roma a seguire con 27. Quindi Como e Bologna a quota 24. Più staccata, la Juventus a 23. 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola si è limitata a considerare, per un'ipotetica volata Scudetto, le prime quattro, racchiuse nel giro di un punto, spiegando quali e quante chance di titolo potrebbero avere cammin facendo.
Milan, con Allegri domini negli scontri diretti
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Il Milan di Massimiliano Allegri, per la 'rosea', "si è dimostrato superiore alla concorrenza". Motivo? Ha battuto le altre tre sempre di 'corto muso', come da 'codice allegriano'. Prima il 2-1 al Napoli, poi gli 1-0 contro Roma e Inter. Oltretutto, il Diavolo ha sconfitto - sempre per 1-0 - anche il Bologna. Quindi, negli scontri diretti, il dominio è evidente e fa sì che il Milan abbia tutte le carte in regola per lottarsi la vittoria del titolo fino in fondo.
Poi, il Milan di Allegri - esattamente come il Napoli di Conte un anno fa - non ha l'impegno europeo. Un 'vantaggio', se così lo si può chiamare, da sfruttare al meglio entro i confini interni. Nelle fila del Milan, poi, c'è un fuoriclasse, come Luka Modrić, che ha contribuito a rialzare immediatamente il Diavolo decaduto della passata stagione. Lo ha fatto con le sue qualità e con il suo esempio.
"Modrić ha trascinato i compagni ad un livello superiore"
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"Modrić - ha scritto il quotidiano sportivo nazionale - luccica per tecnica e per intelligenza e perché il primo a difendere, una sorta di libero davanti alla difesa. Si frappone e si oppone, devia tiri e recupera palloni. Ha 40 anni e ha vinto un Pallone d’Oro, oltre che una cifra di trofei nel Real Madrid, ma nel Milan gioca con umiltà, al servizio dei compagni. Ha costretto gli altri a interrogarsi («Se lui fa questo, chi sono io per non fare le stesse cose?»), ha trascinato i compagni a un livello superiore".