Poi, il Milan di Allegri - esattamente come il Napoli di Conte un anno fa - non ha l'impegno europeo. Un 'vantaggio', se così lo si può chiamare, da sfruttare al meglio entro i confini interni. Nelle fila del Milan, poi, c'è un fuoriclasse, come Luka Modrić, che ha contribuito a rialzare immediatamente il Diavolo decaduto della passata stagione. Lo ha fatto con le sue qualità e con il suo esempio.
"Modrić ha trascinato i compagni ad un livello superiore"
—"Modrić - ha scritto il quotidiano sportivo nazionale - luccica per tecnica e per intelligenza e perché il primo a difendere, una sorta di libero davanti alla difesa. Si frappone e si oppone, devia tiri e recupera palloni. Ha 40 anni e ha vinto un Pallone d’Oro, oltre che una cifra di trofei nel Real Madrid, ma nel Milan gioca con umiltà, al servizio dei compagni. Ha costretto gli altri a interrogarsi («Se lui fa questo, chi sono io per non fare le stesse cose?»), ha trascinato i compagni a un livello superiore".
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Quindi, il Milan di Allegri è perfetto e non ha difetti? No, altroché. I rossoneri hanno l'enorme problema dei punti buttati via contro le piccole: 7 su 9 contro Cremonese (1-2), Pisa (2-2) e Parma (2-2), con tanti gol incassati, anche in proporzione rispetto a come il Diavolo blinda la difesa nei big match. Avesse fatto in pieno il proprio dovere, ora il Milan sarebbe primo con ampio margine sulla seconda e in fuga. Se Allegri aggiusterà in corsa questo difetto, allora sì che lo Scudetto non sarà più un sogno.
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