Tra i tre motivi che non fanno pensare ad un Milan già da Scudetto in questa stagione, secondo la 'rosea', c'è la mancanza di un centravanti che segni a raffica. L'Inter ne ha quattro, il Napoli ne ha almeno due, così come la Juventus. Nel Diavolo, non vedono la porta né Santiago Giménez, lontano parente finora da quello devastante visto nel Feyenoord, né Christopher Nkunku, che era letale in zona gol fino alla sua esperienza al RB Lipsia, poi poco altro. Per fortuna che ci sono Pulisic e Leão a sorreggere la baracca.
A proposito di Leão: quanto può durare l'esperimento di vederlo prima o seconda punta nel 3-5-2? Il portoghese, si sa, dà il meglio di sé quando può muoversi sull'amata fascia sinistra. Il gol vittoria in Milan-Roma nasce da un suo spunto in quella zona. È il grande dilemma di Allegri: meglio depotenziare il suo numero 10 per continuare con il sistema prediletto, oppure meglio scegliere una formula più adatta al portoghese senza rinunciare ai tre mediani (4-3-3 o 4-2-3-1)?
Infine, le alternative. La rosa del Milan è corta in difesa (Koni De Winter unico cambio per il terzetto titolare) anche sugli esterni non c'è molta scelta. Se si ferma Alexis Saelemaekers, per esempio, non offre tante garanzie al momento Zachary Athekame. E a sinistra c'è più di qualche perplessità, con il pur positivo Davide Bartesaghi e Pervis Estupiñan che fin qui non ha convinto. Le seconde linee, insomma, non sono da titolo. A meno che a gennaio il club non intervenga investendo bene nel mercato.