Rimontare, per il Milan di Conceicao, è un dovere. E partecipare alla Champions League 2025-2026, per il club rossonero, è una necessità. Economica, di immagine, di prestigio. Dal piazzamento finale del Milan nella classifica di Serie A dipenderà, per la 'rosea', il futuro di Conceicao. Per convincere la proprietà e la società a puntare ancora su di lui, il portoghese ha, di fatto, due possibilità davanti a lui.
Potrebbe restare anche nel caso in cui convincesse con gioco e armonia
—Risalire la china in campionato e arrivare tra le prime quattro. Oppure, persuadere tutti con un gioco brillante e con uno spirito di gruppo che rispecchi la sua personalità. Così, anche se per uno o due punti mancasse la qualificazione in Champions, avrebbe chance di restare ad allenare i rossoneri. Qualora non vi fossero, invece, segnali di ripresa, il lusitano saluterebbe al termine della stagione. Il contratto è fino al 30 giugno 2026, ma esiste, sia da parte del club sia da parte dell'allenatore, la possibilità formale di separarsi già in estate.
Per la Champions persa contro il Feyenoord, ha commentato il quotidiano sportivo nazionale, Conceicao è ovviamente considerato responsabile, ma non il primo imputato. E, in campionato, in 7 partite ha fatto 14 punti, ovvero uno in meno del Napoli capolista e 3 in meno della Roma, con il nuovo tecnico Claudio Ranieri che, però, ha avuto 45 giorni di tempo per rimodellare la squadra. Ora dovrà tramutare i buoni numeri in risultati pratici. Altrimenti il Diavolo cambierà ancora. LEGGI ANCHE: Milan, in estate via Theo Hernández: spunta una pretendente in Serie A >>>
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