"Ha vinto grazie all’apporto determinante di Leao, trascurato colpevolmente in panchina per un tempo. Ha sottoscritto il successo che consente di sorpassare la Roma in classifica grazie al doppio autografo di Pulisic, gelido sul rigore e acrobatico sul terzo gol. Un’ultima spiaggia diventata… penultima, come spesso accaduto in questa stagione rossonera. Ma resta la sensazione che i problemi del Milan siano più fuori che dentro il campo. Ed è tutto dire".
"Fino allo scampato pericolo di Lecce, era evidente che Sergio Conceicao non aveva rischiato semplicemente l’esonero, per gli incauti messaggini inviati dal suo (ex) portavoce. Aveva sfiorato il licenziamento per giusta causa. E che le ultime 48 ore siano state più difficili del solito, si era notato anche dall’aspetto. Al cosiddetto “ufficio facce” (reso famoso dal compianto fuoriclasse del giornalismo Beppe Viola) non era sfuggito l’aspetto corrucciato dell’allenatore portoghese, con barba più incolta del solito… Chiari segnali di un uomo, prima che un allenatore, in tristissima difficoltà".
"Con la vittoria di Lecce, perfetta sintesi delle sintesi delle contraddizioni milaniste di un’intera stagione, Conceicao si trova sull’orlo del baratro ma poi si riprende e va avanti verso la semifinale di Coppa Italia. Sarà un’altra ultima spiaggia. L’ennesima. L’importante è che non diventi l’ennesima prova di forza contro Rafa Leao, la cui panchina nel primo tempo di Lecce è sembrata la cosa più assurda di tutta una stagione assurda". LEGGI ANCHE: Milan, ecco finalmente il carattere. Una vittoria importante per l’ambiente
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