Il francese torna titolare dopo lo stop rimediato a fine settembre, e insieme a Lautaro Martinez ricompone la coppia titolare. Il movimento dei due sarà centrale: l'argentino verrà spesso incontro pronto a raccogliere la palla tra le linee attirando uno o due difensori rossoneri, con Thuram pronto a scattare negli spazi creati, perché, come ricorda il quotidiano milanese, Chivu non vuole "aggirare l'avversario prima di beffarlo: vuole aggredirlo e colpirlo frontalmente".
La struttura dell'Inter si reggerà sulla velocità di verticalizzazione dei centrocampisti: Calhanoglu e le mezzali saranno chiamati a innescare immediatamente la profondità, ma anche a svolgere il compito più delicato: soffocare la mente del Milan, Luka Modric. L'idea è chiara: pressing alto, aggressività feroce e nessuno spazio per pensare. Questo per portare il Milan a giocare con i lanci lunghi, caratteristica in cui non eccellono gli uomini di Max Allegri.
La fase difensiva: arginare Leao e Pulisic
—Il vero pericolo, infatti, resta il contropiede rossonero. Leao e Pulisic sono imprendibili quando trovano campo, e per questo il tecnico rumeno pensa a una retroguardia attenta alle preventive e ai raddoppi. Per questo motivo è possibile l'impiego dal primo minuto di Bisseck al centro della difesa.
Sulla fascia destra mancherà Dumfries, ma Carlos Augusto ha il passo e la disciplina per aiutare Akanji a contenere Leao. Dall'altra parte, Dimarco dovrà sacrificarsi per coprire le accelerazioni di Pulisic, stringendo spesso accanto a Bastoni.
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