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Esordiente sì, ma non impreparato: Chivu studia la strategia anti-Milan per il derby

Il derby si avvicina: ecco le mosse di Chivu per battere il Milan di Allegri
'La Gazzetta dello Sport' analizza le mosse di Chivu in vista del derby: il tecnico nerazzurro, alla sua prima vera stracittadina, punta su aggressività, verticalità e sul ritorno di Thuram, con particolare attenzione ai pericoli Leao e Pulisic
Redazione

Il derby della Madonnina si avvicina. Le luci a 'San Siro' si accenderanno domenica 23 novembre, alle ore 20:45 per una sfida che vale più di tre punti. Il quotidiano 'La Gazzetta dello Sport' in edicola stamattina dedica un articolo a Christian Chivu. Come ricorda il giornale, il tecnico nerazzurro non sarà un esordiente a tutti gli effetti, in quanto ha già assistito alla stracittadina dalla panchina, quando era l'allenatore delle Primavera dell'Inter, con cui ha totalizzato due vittorie, quattro pareggi e zero sconfitte. Ma come ricorda la 'rosea', questo weekend sarà un'altra storia. Innanzitutto per il confronto con il navigato Massimiliano Allegri, che rispetto al giovane allenatore dell'Inter, vanta quasi 500 panchine in più. Ma sarà tutto diverso perché "il derby dei grandi è tensione ed emozione, aspettative e disillusioni, coraggio e paura".

Le mosse di Chivu

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L'Inter non vince un derby da cinque incroci e arriva alla stracittadina con un appetito enorme. Ma questo non basta. Probabilmente vincerà chi adotterà la strategia migliore. Chivu è pronto a calarsi nella parte, sfruttando al massimo anche il rientro di Marcus Thuram che gli offre una soluzione offensiva in più oltre a Martinez, Bonny ed Esposito.


Il francese torna titolare dopo lo stop rimediato a fine settembre, e insieme a Lautaro Martinez ricompone la coppia titolare. Il movimento dei due sarà centrale: l'argentino verrà spesso incontro pronto a raccogliere la palla tra le linee attirando uno o due difensori rossoneri, con Thuram pronto a scattare negli spazi creati, perché, come ricorda il quotidiano milanese, Chivu non vuole "aggirare l'avversario prima di beffarlo: vuole aggredirlo e colpirlo frontalmente".

La struttura dell'Inter si reggerà sulla velocità di verticalizzazione dei centrocampisti: Calhanoglu e le mezzali saranno chiamati a innescare immediatamente la profondità, ma anche a svolgere il compito più delicato: soffocare la mente del Milan, Luka Modric. L'idea è chiara: pressing alto, aggressività feroce e nessuno spazio per pensare. Questo per portare il Milan a giocare con i lanci lunghi, caratteristica in cui non eccellono gli uomini di Max Allegri.

La fase difensiva: arginare Leao e Pulisic

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Il vero pericolo, infatti, resta il contropiede rossonero. Leao e Pulisic sono imprendibili quando trovano campo, e per questo il tecnico rumeno pensa a una retroguardia attenta alle preventive e ai raddoppi. Per questo motivo è possibile l'impiego dal primo minuto di Bisseck al centro della difesa.

Sulla fascia destra mancherà Dumfries, ma Carlos Augusto ha il passo e la disciplina per aiutare Akanji a contenere Leao. Dall'altra parte, Dimarco dovrà sacrificarsi per coprire le accelerazioni di Pulisic, stringendo spesso accanto a Bastoni.