"E così, due anni dopo, l'ad Furlani si accorge che di un vero ds evidentemente al Milan ce n'è ancora bisogno. E convince la proprietà Cardinale che uno come Tare, giustamente, fa al caso loro. Tutto fila. Se non fosse che in una 'normale' catena di controllo, a questo punto, alla proprietà verrebbe qualche legittimo dubbio sulla bontà delle scelte precedenti del proprio amministratore delegato. Al Milan, però, non è successo".
"È questo il quadro del Milan. Spietato, nella sua confusione e nei suoi controsensi. In una realtà dei fatti che ci racconta di una piazza che, da quel comunicato a Maldini in poi, non ne ha più azzeccata una, né dentro né fuori dal campo; e cui ora si affida a Igli Tare, eccellente direttore sportivo con la Lazio di Lotito, a cui viene chiesto di provare a rimettere un po' d'ordine se non altro a livello sportivo. E dunque buona fortuna al nuovo arrivato. La sensazione, sgarbugliando la matassa, è che ne avrà proprio bisogno". LEGGI ANCHE: Milan, Theo Hernández: è davvero il momento di dirsi addio? >>>
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