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Capello sicuro: “Milan, Ibrahimovic è l’uomo che serviva”

Fabio Capello
Fabio Capello, che lo allenò alla Juventus, esalta Zlatan Ibrahimovic: "Il Milan ha bisogno di personalità e lui è il giocatore perfetto". Le sue parole

Daniele Triolo

CALCIOMERCATO MILAN - Fabio Capello, ex allenatore del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di 'Tuttosport' questa mattina in edicola. Questo uno stralcio delle dichiarazioni più importanti di Capello:

Sul ritorno di Zlatan Ibrahimovic in rossonero: "È il colpo che serviva. Lo svedese porterà tutto il suo carisma e tutta la sua debordante personalità in una squadra che aveva bisogno come il pane di un campione del genere".

Sui dubbi per i 38 anni di Ibrahimovic: "Qualcuno pensa che per sei mesi non sarà in grado di dare il proprio contributo di giocatore vincente. Sto parlando di sei mesi ... l'età non va in campo".

Su dove potrà arrivare il Diavolo con Ibrahimovic: "In alto, molto in alto. Ora non ho la sfera di cristallo e non so dire se riuscirà a centrare la qualificazione in Europa League. I 14 punti di ritardo dalla Roma, quarta, potrebbero non significare nulla. O quasi. Ma il vero problema non è quello. La realtà è che le prime quattro della classifica di Serie A sono forti. Molto forti. E viaggiano a ritmi molto elevati".

Sul perché Ibrahimovic ha scelto di tornare al Milan: "Una cosa è sicura: non l'ha fatto per soldi. Ma per orgoglio. Lui è uno che ha grandi qualità e ha voglia di sciorinarle in campo. Per i tifosi, certo, ma soprattutto per la squadra. Per cercare di farla tornare ai livelli del passato dopo anni di buio, di oscurantismo. Il suo talento aiuterà tutti i compagni a crescere. Nello spogliatoio si sentiva la mancanza di un leader come lui. Avere Ibrahimovic costituisce uno stimolo per tutto l'ambiente e in particolare per gli altri calciatori. Lui va in campo solo per vincere, come Cristiano Ronaldo. E la squadra potrà solo beneficiarne".

Sulla coppia con Krzysztof Piatek: "Questo lo può e lo deve dire solo l'allenatore. Io non voglio entrare in queste cose. Non so se Piatek sia il partner ideale per Zlatan oppure se lo è un altro. Posso solo dire con certezza che Ibrahimovic ha sempre fatto giocare bene chiunque stesse al suo fianco. E questo non mi pare poco ...".

Sugli esempi di giocatori rigenerati da Ibrahimovic: "Beh, ce n'è uno lampante. Mi riferisco ad alcuni centrocampisti, diciamo uno in particolare, che s'inserivano arrivando da dietro ed a cui lui regalava spazi preziosi. Un mediano che è andato addirittura in doppia cifra a livello di gol (Antonio Nocerino, n.d.r.) battendo il record di Romeo Benetti".

Su quanto è cambiato il calcio di oggi rispetto quello della sua epoca: "In tante cose tantissimo e mi riferisco alla tecnologia, in altre meno, perché il denominatore comune è la qualità. Ricordo bene la finale di Champions League del 1994 ad Atene, contro il Barcellona, che vincemmo 4-0. Daniele Massaro segnò il nostro secondo gol dopo una serie di 24 passaggi ininterrotti. E ricordo bene una celebre frase di Johann Cruijff, che di quel Barça era l'allenatore: 'Il calcio è come una coperta corta. Se copri i piedi, resta scoperta la testa; se copri la testa, restano scoperti i piedi ...' ".

Anche un altro ex allenatore del Milan, Arrigo Sacchi, ha detto la sua sull'evoluzione del calcio italiano, soprattutto per quanto concerne il campionato di Serie A: continua a leggere >>>

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