Il Milan ritrova Jashari: ieri in campo 90', è perfettamente recuperato
—A fine agosto, infatti, in uno scontro in allenamento con Santiago Giménez, Jashari aveva riportato la frattura composta del perone destro. A inizio novembre era tornato tra i convocati di Allegri, restando però in panchina in campionato contro Roma e Parma. Ieri, nell'amichevole organizzata per lui ed altri reduci da infortunio, tutto il match sul terreno di gioco.
Inevitabile, prevedibile, che il numero 30 rossonero fosse un po' arrugginito (173 giorni fa, sfida dei playoff del campionato belga tra Bruges e Anversa, l'ultima volta che aveva iniziato e finito un match ...), ma non sono mancati buoni spunti. «È stato un percorso lungo per arrivare fin qui soprattutto dopo il periodo intenso del calciomercato e il brutto infortunio. Dopo circa tre mesi è bello tornare in campo dal primo minuto in un’amichevole. È una bella sensazione», ha detto a fine partita.
«È sempre un po’ difficile tornare a giocare quando sei stato fuori a lungo, e su campi così è ancora più complicato, ma alla fine mi mancava giocare a calcio. La cosa più importante era ritrovare quelle sensazioni: fare cose buone con il pallone, correre tanto per la squadra. Questo contava più di tutto il resto», ha proseguito poi Jashari.
"Allegri e i compagni mi hanno aiutato. Durante l'infortunio ..."
—«Per me questa partita era fondamentale per tornare a giocare. L’ho apprezzata molto: Allegri e i compagni mi hanno aiutato - ha evidenziato l'ex giocatore anche del Lucerna -. Durante l’infortunio ho ricevuto tanti messaggi e anche quando mi allenavo da solo a Milanello ho sentito tanto calore dalla squadra. Ora spero di tornare presto con loro in campo nelle competizioni ufficiali per dare il massimo».
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Ora, con il suo rientro, il Milan ha un'opzione - importante - in più in mediana per perseguire i propri obiettivi stagionali e lui, nonostante davanti a sé, nel suo ruolo, abbia un mostro sacro come Luka Modrić, è motivato e carico: «Voglio dare il massimo, offrire le mie migliori prestazioni e portare fiducia alla squadra anche a livello individuale. Alla fine la cosa più importante è vincere. Vediamo cosa riusciremo a raggiungere insieme».
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