"NEWS CALCIO - Aleksander Ceferin, Presidente della UEFA, ha parlato della situazione del calcio europeo, pronto a ripartire nonostante l'emergenza coronavirus in corso. Queste le dichiarazioni integrali di Ceferin ai microfoni del 'Corriere della Sera' oggi in edicola:
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UEFA, Ceferin: “Pronti a giocare in stadi vuoti. Fine a settembre? Non si può”
Aleksander Ceferin, Presidente della UEFA, ha parlato della situazione del calcio europeo, pronto a ripartire nonostante l'emergenza coronavirus in corso
"Sulla stagione 2019-2020: "La priorità è la salute di tifosi, giocatori, dirigenti. Sono ottimista di natura, credo che ci siano opzioni che ci possono permettere di ricominciare campionati e coppe e portarli a termine. Potremmo dover riprendere senza spettatori, ma la cosa più importante credo sia giocare le partite. In tempi così duri si porterebbe felicità alla gente ed un certo senso di normalità, anche se le partite saranno solo in tv".
"Sul perché il calcio non chiude in anticipo come altri sport: "È presto per dire che non possiamo completare la stagione. L'impatto sarebbe terribile per club e Leghe. Possiamo terminare, ma dobbiamo rispettare le decisioni delle autorità ed aspettare il permesso per tornare a giocare".
"Sulla precedenza ai campionati e poi alle coppe europee: "Dipende da quando si riprenderà: se possiamo farlo abbastanza presto, campionati e coppe potrebbero disputarsi in parallelo".
"Sul termine ultimo per le finali di Champions ed Europa League: "Non c'è una data limite per le finali di coppa. Dipende tutto da quando ricominceremo a giocare".
"Su quando rivedremo le Nazionali: "Direi a settembre".
"Sull'opportunità di tornare in campo con l'emergenza coronavirus in corso: "Tutte le attività si stanno organizzando per ricominciare, tutti hanno bisogno di ritrovare le loro vite. Se le misure di sicurezza verranno rispettate, e se le autorità daranno luce verde, gli allenamenti potrebbero riprendere come il resto. Per le gare servirà un ulteriore consenso".
"Sulle misure di sicurezza e controllo per i calciatori: "Le autorità permetteranno di ricominciare solo se tali misure (tamponi, analisi del sangue, n.d.r.) verranno adottate in modo efficiente e senza recare danno alla popolazione".
"Sul calcio che rischia di vedersi d'ora in poi solo in tv: "All'inizio sì, ma è meglio giocare senza spettatori che non farlo affatto. Il calcio riporterebbe nelle case dei tifosi emozioni e gioia di cui hanno disperatamente bisogno".
"Sul calcio che rischia di diventare virtuale: "Le misure saranno per un periodo limitato, nel tempo si tornerà alla normalità. Vedremo ancora stadi pieni: ne sono certo".
"Sull'eventuale deadline per concludere la stagione 2019-2020: "No, non c'è una deadline specifica. Stiamo esplorando una varietà di opzioni per vedere quando potrebbero finire le competizioni, sempre in base alle date per ripartire".
"Sulla possibilità di terminare l'attuale stagione tra settembre ed ottobre, o entro il 2020: "Lo vedo abbastanza difficile, avrebbe un impatto sul calendario della stagione 2020-2021".
"Sui limiti del calcio, tra le troppe partite e la corsa ai profitti a tutti i costi: "Discuteremo del calendario internazionale post 2024 e ci accorderemo sugli scenari futuri. Ma è presto per parlare di potenziali soluzioni".
"Sull'armonizzazione dei calendari in Europa: "L'armonizzazione totale è difficile a causa delle diverse condizioni climatiche. In alcuni Paesi non si può giocare per diversi mesi in inverno".
"Sull'esclusione dalle prossime coppe di chi decide di non continuare la stagione: "Decisioni del genere non vanno prese da soli. Il calcio è interconnesso. Abbiamo visto quanto è importante che UEFA e Leghe lavorino in buona cooperazione. Il Comitato Esecutivo prenderà in esame i casi".
"Sui danni economici per UEFA e calcio qualora non si riprendesse: "I campionati sono la base dei ricavi per i club a livello nazionale. Se completati, le conseguenze finanziarie saranno limitate. La UEFA invece perderà tanti soldi per aver posticipato Euro 2020".
"Sul Fair Play Finanziario troppo stringente visto il momento: "Abbiamo già sospeso alcune condizioni, ma non rottameremo il Fair Play Finanziario. Ha portato tanti benefici, però deve essere un aiuto, non un ostacolo: saremo flessibili".
"Sul caso Manchester City, estromesso per due anni dalle coppe: "Il caso è stato trattato da un organo indipendente e ora è al TAS. Non sarebbe appropriato fare commenti".
"Sull'idea della FIFA di estendere i contratti dei calciatori ed ampliare il calciomercato: "Dobbiamo dare maggiore flessibilità a club e giocatori. Mi sembra che estendere la finestra per il calciomercato sia una buona opzione".
"Sul VAR troppo 'invadente': "Il VAR va utilizzato solo in caso di errori chiari ed evidenti. È un sostegno tecnologico importante, ma non può garantire che un fuorigioco per un'unghia del piede sia certezza assoluta. Anche l'autovelox ha un piccolo margine di tolleranza quando ti scopre oltre il limite di velocità".
"Sulla necessità di aggiungere un'altra competizione al calendario, come il Mondiale per Club FIFA, posticipato al 2021: "Se siamo d'accordo che il calcio abbia raggiunto il livello di saturazione, la mia risposta è che non abbiamo bisogno di altre competizioni".
"Sui suoi referenti italiani in questa situazione: "Michele Uva ed Andrea Agnelli siedono con me nel Comitato Esecutivo UEFA; Evelina Christillin nel Consiglio FIFA. Ci sono tanti italiani con ruoli importanti nella UEFA: Giorgio Marchetti vice segretario generale, Andrea Traverso alla sostenibilità finanziaria, Angelo Rigopoulos per disciplina e integrità, Roberto Rosetti capo del settore arbitri. È naturale che un Paese fondamentale per il calcio abbia un ruolo importante. E non dimentico Gabriele Gravina: lavora con grande lealtà verso la UEFA".
"Sulla sua paura più grande: "La paura non è un'emozione positiva, cerco di evitarla. Mi preoccuperebbe se il calcio dovesse perdere la sua unità e la sua solidarietà". QUESTO IL PARERE DEL MILAN SULLA RIPRESA DEL TORNEO DI SERIE A >>>
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