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Tresoldi: “Milan? Seguo sempre i rossoneri ma non so nulla per il futuro. In Serie A mi piace Gimenez, ma …”

Redazione
Il giovane attaccante del Brugge Nicolò Tresoldi ha rilasciato un'intervista esclusiva a 'Diretta.it' Ecco le sue parole sul Milan e non solo

Una delle sorprese più liete di questi primi mesi di stagione europea è l'attaccante italo-tedesco Nicolò Tresoldi, alla prima annata in una squadra di prima divisione. L'attaccante del Brugge classe 2004 ha già segnato due gol in Champions League con la maglia nerazzurra del Club Bruges. Il ragazzo nato a Cagliari ha rilasciato un'intervista esclusiva ai microfoni di 'Diretta.it'. Tra gli argomenti non potevano mancare il Milan (squadra tifata dalla giovane punta) e il tema Nazionale per il suo futuro. Ecco le dichiarazioni di Tresoldi.

Nicolò Tresoldi ai microfoni di 'Diretta.it'

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Un tifoso rossonero in nerazzurro (i colori del Bruges). Cosa dice tuo nonno, che ti ha passato la passione per il Milan?

"Eh non bene (ride), ma la società è bella, punta molto sui giovani, ha strutture top. È il club perfetto per lavorare, mi hanno convinto col progetto, siamo anche una delle squadre più giovani in Champions League".

Sei passato dalla seconda divisione tedesca alla Champions League…

"Eh, è diverso, è stato tutto molto veloce. Mi è caduta la lacrimuccia dopo aver lasciato Hannover dopo otto anni, ma dovevo cercare nuovi stimoli e una nuova avventura".


Il primo gol in Champions League del Bruges (contro il Monaco) quest’anno è stato anche il tuo primo in questa competizione. 

"Prima ho avuto un’occasione, ma il portiere avversario mi ha murato. Dopo poco stesso scenario: imbucata e stavolta la riesco ad alzare quanto basta per segnare. Un sogno".

Un gol alla Inzaghi, il tuo idolo…

"Sì, anche quello col Barça è stato simile. Forse il secondo è stato più facile, quelli sono i miei gol, quando vado in allungo e col tap-in".

Hai giocato anche a Bergamo contro l’Atalanta, l’ex squadra di tuo papà Emanuele.

"Mi ha fatto piacere anche perché non giocavo in Italia da quando avevo 12 anni. Tutta la mia famiglia, anche i miei genitori che vivono in Germania, era allo stadio, anche mia nonna. Purtroppo non siamo riusciti a portare a casa niente, ma è stato comunque molto emozionante".

Hai incrociato Charles De Ketelaere, che è arrivato a Bergamo dal Bruges via Milan. Jashari, invece, è arrivato direttamente. Non c’è due senza tre?

"(Ride), in effetti. Io guardo tutte le partite del Milan. Ma io non so niente, magari il mio procuratore si sta muovendo ma non voglio davvero sentire niente. Sto bene qui, il mio focus è qui, non penso ad altro adesso".

Sei stato più sfortunato o fortunato a non beccare il Milan in Champions quest’anno, visto che non fa le coppe?

"Eh lì sarebbe stato bello sicuramente. Magari giocare a San Siro, come ha fatto il Bruges l'anno scorso. Poi però magari se segnavo non esultavo (ride)".

Prima o poi magari tuo nonno milanista sarà contento…

"(Ride), eh magari, ma sarò sicuramente più contento io, mamma mia…".

Ora c’è anche in ballo la questione Nazionale. 

"Ho fatto questa scelta di giocare per la Germania, ancora adesso non mi ha chiamato nessuno. Ecco, in realtà non si tratta di nessuna scelta, perché ho avuto solo la possibilità di giocare per la Germania".

Il 9 dell’Italia in questo momento è un tema sospeso. Kean gioca in una Fiorentina in crisi, Retegui è in Arabia, Scamacca non sta sempre bene…

"Beh, c’è comunque Pio (Esposito) che sta facendo molto bene. A me piace molto, però ripeto io non sono stato contattato, e sono contento del mio percorso con l’Under 21 tedesca. Ho ancora un torneo da disputare, l’Euro 2021 del 2027, quindi sto bene così. Poi nella nuova generazione tedesca ci sono ragazzi fortissimi, vedi Lennart Karl del Bayern, è un 2008, pazzesco, El Mala del Colonia, Bischof anche del Bayern. La qualità è alta".

Da centravanti che pensi del fatto che quest'anno in Italia siano pochi i centravanti nei piani alti della classifica marcatori?

"È vero, ultimamente in Italia i centravanti non riescono a imporsi. Lautaro e Thuram sono sicuramente la coppia più importante del campionato, ma personalmente Gimenez del Milan è un attaccante che mi piace".

Forse gli va dato più tempo?

"È complicato in una società come il Milan, devi essere subito lì pronto. Non ti aspettano e devi subito fare gol. Le qualità ce le ha, l’ho visto anche al Feyenoord. Poi è mancino ed è uno di quegli attaccanti che sono belli da vedere. Se sei attaccante, però, puoi lavorare quanto vuoi, ma devi fare gol".