"Okay, è ovvio che avrei voluto giocare di più e penso che meritavo più occasioni e spazio. Ma poi tocca all’allenatore decidere e forse ero troppo giovane e inesperto per fare il titolare. Ma io non punto il dito su nessuno. Anzi sono riconoscente per i miei trascorsi milanisti e le partite che ho potuto disputare con quella maglia. La mia autostima è cresciuta notevolmente grazie al Milan e questo mi ha aiutato nell’adattamento all’Anderlecht".
Se ha qualcosa da invidiare a Tomori, Thiaw e Gabbia: "Non tocca a me dirlo. Ma di sicuro ero abbastanza forte per giocare nel Milan! Però non decido io se gioco o meno e se rimango in un club o meno. È la società a prendere certe decisioni. Io posso solo far valere le mie qualità in campo per aiutare squadra e club. Questa è l’unica cosa sulla quale posso influire".
Sulla stagione del Milan: "Il Milan ha una buonissima squadra e penso che con i giocatori che ha dovrebbe essere minimo tra le prime quattro. Ma adesso sono ottavi o noni in classifica ed è davvero difficile dare delle spiegazioni su cosa sia successo. Soprattutto da fuori. Hanno vinto la Supercoppa e sono in finale di Coppa Italia. Se chiudono la stagione con due titoli non sarebbe tutto da buttare. Ma ammetto che sono incredulo e scioccato per il rendimento generale. Farò il tifo per loro contro il Bologna".
Sul possibile ritorno in Serie A: "Io devo continuare a crescere e qui sono nel posto giusto per farlo. Nei media girano sempre tanti rumours ma io posso solo concentrarmi sull’Anderlecht e dare tutto per questa maglia e per i suoi tifosi. Vogliamo chiudere la stagione in bellezza. Non so quello che accadrà quest’estate ma certamente il mio sogno è quello di tornare in un campionato top". LEGGI ANCHE: Milan, che calciomercato ci aspetta? Spaventa l'ombra delle cessioni importanti >>>
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