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FLORENCE, ITALY - MARCH 21: Cesare Prandelli manager of ACF Fiorentina looks on during the Serie A match between ACF Fiorentina and AC Milan at Stadio Artemio Franchi on March 21, 2021 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Intervistato di microfoni del 'Corriere della Sera', l'ex allenatore della Nazionale, Cesare Prandelli, ha parlato del calcio italiano. In modo molto particolare, si è soffermato sullo sviluppo dei giovani talenti nelle giovanili del nostro paese, facendo un paragone con Lamine Yamal. Ecco, di seguito, le sue parole:
"La verità? Se dieci anni fa avessimo avuto la fortuna di avere un talento come Lamine Yamal sui campi delle giovanili, ce lo saremmo fatto sfuggire. I nostri allenatori gli avrebbero tolto la gioia di giocare e divertirsi ubriacandolo di schemi, diagonali, occupazione dello spazio, seconde palle e attacco alla difesa schierata. Nelle nostre scuole calcio da anni si va nella direzione sbagliata.
D’accordo: non ci sono più gli oratori e non si gioca più per strada. Inutile fare battaglie di retroguardia. Ma adesso basta. Bisogna cambiare. Inculcare a ragazzini di 8, 9 o 10 anni i fondamentali che devono appartenere a un calciatore professionista, è una follia. Nel mio piccolo ci provo, non sarà facile, ma qualcosa va fatta. Col presidente Gravina stiamo lavorando a un progetto della Figc che riguarda le scuole calcio.
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Agli under 14 che giocano a pallone non puoi parlare di 'Falso Nueve', di 'appoggia e va', di braccetti e di 4-3-3. Occorre assolutamente riconquistare l’aspetto ludico del calcio. Farli divertire ‘sti ragazzini. E se quello vuole dribblare: lo faccia. C’è tempo per insegnargli che questo è un gioco di squadra. Avrà tempo per le regole, per gli schemi. Continuando così, diciamo addio alla nostra scuola, alla nostra tradizione. Quella dei numeri 10, dei talenti, del calcio che sa difendere, ma sa anche attaccare e vincere".
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