Sulle difficoltà della vita: "Lo psicologo mi ha aiutato a superare due retrocessioni in due anni all’ultima giornata con Frosinone e Venezia. Botte su botte. Ho fatto un percorso con una società di comunicazione per assorbire le sconfitte e trasmettere i messaggi corretti ai giocatori. In campo, cerco di metterli a loro agio. Al centro non ci sono i moduli, ma l’intensità. Oggi non esistono più giocatori che passeggiano. Il modello è il PSG: corrono tutti".
Sul rapporto con alcuni giocatori: "Berardi ogni gol dice ancora 'me lo hai insegnato tu'. Acerbi mi ringrazia per una lezione: lo tolsi dal campo al 13’ del primo tempo in amichevole. Se lo meritava".
Su chi è l'Eusebio Di Francesco di oggi? "Frattesi. Se sei indeciso fra rimanere all’Inter o partire, la soluzione gliela do io: venga a giocare in Salento che si sta bene".
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