Pianeta Milan
I migliori video scelti dal nostro canale

PIANETAMILAN news milan interviste Milan, Scaroni: “Derby, nuovo stadio, San Siro, RedBird e riforme nel calcio: vi dico tutto”

INTERVISTE

Milan, Scaroni: “Derby, nuovo stadio, San Siro, RedBird e riforme nel calcio: vi dico tutto”

Milan, Scaroni: 'Derby, nuovo stadio, San Siro, RedBird e riforme nel calcio: vi dico tutto'
Paolo Scaroni, Presidente del Milan, ha parlato del derby di domenica sera (ore 20:45) contro l'Inter a San Siro. Il primo nello stadio 'Giuseppe Meazza' divenuto di proprietà dei rossoneri e dei nerazzurri ufficialmente lo scorso 5 novembre
Daniele Triolo Redattore 

Paolo Scaroni, Presidente del Milan, ha parlato del derby di Milano di domenica sera, alle ore 20:45, allo stadio 'Giuseppe Meazza' di San Siro contro l'Inter - ma non soltanto - in occasione dello 'Sport Industry Talk' di RCS. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.

Milan, parla Scaroni: "Derby di Milano speciale"

—  

Sul derby Inter-Milan di domenica, il primo da comproprietari a San Siro: "Il derby di Milano è unico al mondo, puoi vedere amici e famigliari camminare verso lo stadio indossando maglie di Inter e Milan: questo lo rende speciale ed ecco perché l’atmosfera è così bella. Quando cerco di capire perché Milan e Inter, fuori dal campo, abbiano fatto un percorso complicatissimo ma sempre in perfetto accordo, penso a Milano. Quando vado a vedere il derby vedo famiglie o gruppi con la maglia rossonera e l’altro con la maglia nerazzurra che camminano insieme. Attribuisco tutto questo a Milano: è capace di trasformare un antagonismo in campo in un clima amichevole fuori dal campo. Questa città riesce a creare un clima così positivo che ci ha consentito di realizzare il progetto stadio".


"Nel nuovo stadio le partite si vedranno meglio che a 'San Siro'"

—  

Sul nuovo stadio di Inter e Milan che, nelle intenzioni, dovrà essere il più bello d'Europa: "Noi dobbiamo riprodurre la cosa bella di San Siro: come si vedono le partite. Sono critico del 'Meazza', l’ho sempre considerato vecchio, ma ha un grande pregio: si vedono bene le partite. Nel nuovo stadio si vedranno meglio, perché sarà più verticale e vicino al campo. Sarà uno stadio che funziona sempre: supereremo il tema di una zona troppo piena nei giorni di partita e vuota negli altri. Vivrà tutti i giorni, come accade ai grandi stadi del Real Madrid o in Inghilterra. Sarà più confortevole, accessibile a tutti, garantirà maggiori entrate da match day senza aumentare i biglietti popolari. E farà di San Siro un nuovo capitolo della città, un quartiere verde e moderno".

"Quando avremo lo stadio più bello del mondo, nessuno penserà più al 'Meazza'"

—  

Sull'abbattimento del 'Meazza' e il cambiamento culturale che attenderà i tifosi di Inter e Milan: "Ho visto negli anni un cambiamento dell’opinione generale sul 'Meazza'. Prima, quando dicevo che era vecchio e brutto, tutti mi rispondevano che era bellissimo. Guardando gli stadi in Qatar, Germania e Champions, l’umore è cambiato, ed è stato decisivo anche per convincere la municipalità. Non abbatteremo tutto, ma sono convinto che, quando avremo accanto il più bello stadio del mondo, nessuno penserà più al 'Meazza'. Le cose evolvono: il nuovo farà perdere al vecchio molto del suo charme, non della nostalgia, ma dello charme sì".

"Per RedBird costruire stadi è una routine. Per noi è un evento"

—  

Sulla centralità del progetto sportivo e la missione stadio di RedBird: "Ho capito che lo sport americano è vissuto più come entertainment che come pura competizione. Da noi, proprietà e Club, l’unica cosa che conta è vincere le partite: tutto il resto è contorno. RedBird, infatti, ha come missione lo sport: investe nello sport in tutto il mondo e ci fornisce competenze che non avremmo. Questo ci dà grande aiuto anche sul progetto stadio: noi siamo guidati da un azionista che ha partecipato alla costruzione di decine di stadi nel mondo ci rassicura nelle scelte. A 'Casa Milan' non costruiamo stadi ogni anno: per loro è routine, per noi è un evento. RedBird, inoltre, ha investito nel calciomercato più di 250 milioni negli ultimi due anni e concluso tre bilanci in utile, dimostrando che si può investire, fare utili, e avere un grande progetto stadio. Questo dimostra le capacità dell’azionista e la sua visione di lungo periodo".

Sulle riforme necessarie nel calcio italiano: "Le riforme da fare sono tante. Ogni volta che Parlamento e politica entrano nel calcio ci creano problemi invece di risolverli. Non possiamo pubblicizzare le scommesse, mentre una quota minima del settore ci basterebbe; questa misura ci vale 100 milioni l’anno. Abbiamo finalmente una buona legge antipirateria, ma se non viene applicata con rigore non serve: lì perdiamo 300 milioni. Il denaro è lo strumento attraverso il quale possiamo fare tutto, inclusa la possibilità per i giovani talenti di formarsi senza pagare i 90 euro al mese. Durante il Covid, nessuno si è voluto occupare del calcio, mentre tutti gli altri settori hanno ricevuto aiuti. Se davvero lo sport è un diritto costituzionale, non possiamo andare in direzione opposta quando si discutono questi temi".