Alvaro Morata ha poi proseguito: "Sono stato molto fortunato ad aver aperto la porta dell'ufficio del Cholo e ad aver trovato qualcuno a cui non importava del momento, della situazione o di qualsiasi altra cosa, che si limitava ad aiutarmi. Lo stesso con De la Fuente. Sono stato fortunato a chiamare Iniesta e Bojan e a farli preoccupare per me ogni giorno durante questo periodo. Non capivo il motivo delle cose. Sono passato dall'essere nel baratro più buio che si potesse immaginare alla vittoria dell'Europeo. Grazie alla mia famiglia, a mia moglie, ai miei compagni di squadra e all'aiuto dei professionisti. Mi sento più forte parlando di questo problema e penso che possiamo essere d'aiuto".
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Sulla comprensione dei compagni di squadra e di Nazionale: "Rodrigo non sapeva nulla e nel momento in cui ha capito che non ero più io, mi ha aiutato. Lo stesso Carvajal. Forse sarò criticato di più per aver parlato di questo argomento o per aver detto che voglio suscitare compassione. Ma voglio dire che con l'aiuto di professionisti si può fare".
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