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Franco Carraro (ex Presidente FIGC ed ex Presidente AC Milan | Milan News (Getty Images)
L’ex presidente della FIGC per otto anni, Franco Carraro, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Tra i temi trattati, ha parlato anche del caso Calciopoli, che ha coinvolto squadre come Milan e Juventus. Carraro si è concentrato sulla riassegnazione dello scudetto 2006, vinto dall’Inter, ammettendo a distanza di 20 anni un errore nella gestione della vicenda. Ecco le sue parole ai microfoni della rosea.
"Mi faceva male l’idea che la gente mettesse in dubbio la mia onestà, forse anche alla luce delle mie dimissioni da presidente federale nate per consentire senza imbarazzi l’avvio del campionato successivo. È un pensiero che mi fa soffrire ancora oggi, nonostante sia stato assolto da tutto. Ma c’è anche altro: mi resta l'amarezza di aver capito che tutto è nato da un mio grande errore politico. Nel 2004 pensai che Bergamo e Pairetto non potessero più essere designatori arbitrali, non perché avessero fatto male, ma perché certe posizioni ogni tanto per me vanno cambiate.
Chiamai Collina che avrebbe smesso l’anno dopo offrendogli quel ruolo, ci pensò qualche giorno e mi disse di no, voleva continuare ad arbitrare. Non feci più nulla. Anni dopo, in una trasmissione televisiva di History Channel dedicata a Calciopoli, scoprii che Collina l’aveva detto a Meani (all’epoca addetto agli arbitri del Milan, ndr), Meani lo aveva riferito ai confermati Bergamo e Pairetto che in quel momento hanno pensato di sopravvivere appoggiandosi a Moggi. Ho sbagliato, avrei dovuto cambiarli comunque.
È un bene che ci sia stata un’indagine e che siano stati punite le squadre responsabili. Gli scudetti andavano tolti alla Juve perché i suoi dirigenti avevano fatto degli errori, ma quello all'Inter del 2006 non andava riassegnato. Dovevano rimanere entrambi non assegnati come nella tradizione della Federcalcio".
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