Cristian Brocchi, ex giocatore e allenatore del Milan, è stato il protagonista di una lunga intervista sul canale 'YouTube' di 'The Squad'. Tanti spunti tra l'inizio della sua carriera in rossonero, un parere su Francesco Camarda e il rapporto con tre leggende rossonere: Paolo Maldini, Billy Costacurta e Ricardo Kakà. Ecco un estratto delle sue parole.


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Milan, Brocchi: “Maldini e Costacurta, rispetto enorme. E Camarda…”
Su Camarda e il settore giovanile del Milan
—"Per me era stato subito un qualcosa di bello. Non riuscivo a dare un'importanza a giocare nel Milan, avevo nove anni. Era qualcosa di bello, ti sentivi privilegiato nella crescita, il Milan ti cresceva come uomo. Ogni allenatore mi ha insegnato qualcosa. Ho fatto i primi anni da attaccante, poi tra i giovanissimi ho iniziato a fare il centrocampista e l'esterno. Mi piaceva anche di più. Camarda? Se andiamo a vedere le occasioni che ha avuto in prima squadra le ha sfruttate anche meglio delle difficoltà che ha in Serie C. Lo stanno gestendo bene, secondo me sarebbe un peccato lasciarlo solo in prima squadra. I ragazzi devono giocare e potere sbagliare. Le partite che ha giocato nel Milan Futuro gli sono servite e gli serviranno in Serie A. Quando penseranno che sarà a livello di Morata e Abraham deve giocare in prima squadra. Gli va dato il tempo per crescere".
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Sul rapporto con Maldini
—"Maldini mi ha trasmetto tanto in tutti gli anni in cui ho giocato. In un allenamento a un certo punto mi giro, ero un po' arrabbiato, e vidi Maldini prendere un antinfiammatorio per fare l'allenamento perché aveva male al ginocchio. Aveva vinto tutto, non era un allenamento da fare e lui lo ha fatto. Questo è Maldini. Lui per me è stato un punto di riferimento, come Costacurta, mi hanno dato qualcosa di importante. Paolo è indiscusso. Con Billy non ho mai litigato, così come con Maldini. Avevo un rispetto enorme".
Sul rapporto con Kakà
—"Lui è stato il primo trequartista moderno. Era un giocatore diverso. Con Ronaldo scherzavamo. Lui in allenamento lo imitava, prendeva la palla e correva. Un giocatore fenomenale. Avrebbe dovuto continuare al Milan per continuare al meglio la sua carriera, era a casa, amato. Al Real si è travato tra tanti campioni. Nel Milan di oggi giocherebbe dietro l'attaccante, da mezzala sarebbe snaturato".
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