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Messias: “Al Milan tante minacce. Maldini e Massara? Mandarli via così …”

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Junior Messias, calciatore del Genoa ed ex giocatore del Milan, ha rilasciato una lunga intervista sulla sua esperienza in rossonero
Fabio Barera
Fabio Barera Redattore 

Junior Messias, ex calciatore del Milan oggi in forza al Genoa, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista a 'Ultimouomo.com', soffermandosi in modo particolare sulla sua parentesi in rossonero. Ecco, dunque, un estratto delle sue dichiarazioni più interessanti.

Ex Milan, Messias punge sull'addio di Pioli, Maldini e Massara: e sulle minacce ricevute ...

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Sull'arrivo al Milan: "Al Milan è stato un po' diverso, sì. Mi sono dovuto guadagnare il mio spazio, meritare ogni cosa. Maldini, Massara e il mister (Pioli, ndr) mi avevano cercato e voluto fortemente, mi hanno aiutato tanto. Ma non è stato facile all’inizio. Io sono uno che parla poco della vita privata, ma a Milano sapevano delle mie origini e del fatto che quattro-cinque anni prima ero in Eccellenza, in Serie D. Ed è normale che la gente ci pensi, quando vai a giocare in una squadra come il Milan. Immaginavo di essere un tifoso, e lo potevo capire. Poi però si è andati oltre, ed è stato pesante".


"Ci sono state addirittura delle minacce a me e alla mia famiglia da alcuni “tifosi” - che a dire il vero è sbagliato chiamarli così, perché quelli non sono tifosi, non c’entrano niente. L’arrivo è stato un po' complicato, insomma. Ma in realtà tutto il periodo al Milan ha avuto alti e bassi, anche se penso di aver dato un bel contributo per i risultati che abbiamo raggiunto, per vincere lo scudetto, per la semifinale. In quei due anni abbiamo vinto, abbiamo fatto bene, ma c’erano sempre critiche. Fa parte del calcio, comunque. Non devi farti influenzare da queste cose Testa bassa e pedalare, sempre".

Sull'esperienza al Milan: "Ho vissuto due anni bellissimi a Milano, e questo prima di tutto grazie a Pioli, Massara e Maldini, che erano sempre presenti con la squadra, in campo e fuori. Anche quando non parlava, solo vedere Maldini lì a bordo campo, con quello che rappresenta, era una cosa importante per noi. E lo stesso vale anche per Massara, per come ti parla, ti sa dare serenità, è una persona dolcissima. Qualche mese fa, dopo essere venuto qua a Genova, ho avuto il piacere di parlare con lui, ci siamo incrociati in un albergo a Milano e abbiamo chiacchierato un po'. Sono dispiaciuto di come sono andate le cose, come ogni tifoso del Milan credo. Dopo tutto quello che hanno fatto, non è bello vedere Maldini e Massara andare via così. E anche Pioli, che nell'ultimo anno secondo me non ha vissuto un'esperienza bellissima, per quanto aveva dato al Milan".

Sul ricordo che ha lasciato: "Penso proprio di aver lasciato un buon ricordo. Adesso mi capita di incontrare per strada dei tifosi milanisti, e mi fanno sentire il loro affetto. È una cosa che ho dovuto conquistare sul campo e con il tempo: mi fa piacere, ne sono orgoglioso. Io ho fatto quello che potevo, ho dato sempre il mio massimo e credo che adesso i tifosi del Milan lo apprezzino". LEGGI ANCHE: I 2 punti del nuovo Milan: Leao fondamentale, basta con i "Joao Felix" >>>

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