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Inter-Milan, Vieri: “Uomini derby? Lautaro e Leao” | Serie A News

Daniele Triolo

INTER - "Se dai uno spazio a Lautaro Martinez, lo vedi che gli vengono gli occhi da killer. E sai che potresti aver fatto un errore imperdonabile. Per questo lui e Dzeko si sono combinati così bene: Edin gliene apre una marea e lui ci si butta, ha un istinto bestiale. Il problema per chi deve marcarlo è che lo fa sempre in un modo diverso. È una punta moderna, universale, cambia posizione in continuazione come un serpente, ha addosso un’adrenalina da mal di testa. E’ il calcio di oggi: attaccanti statici non se ne vedono più, serve saper stare in area come a centrocampo. Però Lautaro deve essere più continuo: nello stare “dentro” il gioco della squadra e nel segnare. Non due gol oggi e i prossimi chissà: in più partite di seguito. Trovare quello che io chiamo il ritmo del gol è fondamentale, se fai quel mestiere: dà il senso più importante al tuo lavoro, al tuo essere attaccante. Ma può aiutarlo una qualità non da poco: sa adattarsi. L’ho visto giocare bene con Spalletti, con Conte, ora con Inzaghi; gli ho visto fare cose belle, magari diverse, con Sanchez e Correa come con Dzeko".

MILAN - "Dico Leao, perché ho un debole per lui: giocava poco, ma avevo già visto qualcosa di speciale. Dico Leao perché ha anzitutto il dono dell’imprevedibilità e un derby si vince anche grazie a un episodio. Lui può giocare pure centravanti, perché sa venire incontro e poi andare sul “lungo”, in profondità, ma fa più male se arriva da dietro, non per forza da sinistra. Ha una velocità impressionante e dunque è difficilissimo da leggere e da marcare. Come fai a prendergli le misure se non sai mai dov’è, dove va, e non fa quasi mai la stessa giocata? Quando lo hai capito, non lo prendi più: gli lasci cinque metri ed è già in porta, ne può fare cinquanta in pochi secondi e vederlo correre è una bellezza. Come a Lautaro, anche a lui manca ancora continuità: ha anche fisico, tecnica, non è male di testa, insomma ha tutto per fare 15-20 gol, però è ancora un po’ indietro, anche se adesso mi sembra un po’ più cattivo vicino alla porta. Mi aspetto che quest’anno esploda definitivamente: non è più il ragazzo appena arrivato al Milan, un investimento per il futuro, deve fare la differenza in tutte le partite. E un derby vale per dieci partite".

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