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Inter-Milan, Vieri: “Uomini derby? Lautaro e Leao” | Serie A News

Daniele Triolo

INTER - "Peccato per l’Inter che Dzeko non sia arrivato prima, e non perché ha quasi 36 anni e qualcuno dice che è bravo, ma ormai è vecchio. Tutti ‘sti discorsi sull’età li facciamo solo in Italia. Dzeko è quello che vedono tutti. Segna e fa segnare, ha grande tecnica, piedi morbidi, tempi perfetti per “uscire” e accompagnare la squadra, per decidere quando dare la palla e quando tenerla. Ma Dzeko è soprattutto quello che vediamo in pochi, perché certe cose devi aver voglia di notarle. Anzitutto: quanti palloni sporchi pulisce quando non ha neppure il tempo di respirare e però gli arrivano così, e in più ne ha anche addosso due o tre a raddoppiarti. Io lo chiamo lavatrice, di solito si dice di un centrocampista, ma in realtà lui è quello: un attaccante che potrebbe fare il centrocampista. E poi che intelligenza calcistica nel vedere prima l’azione e capire la posizione giusta per far fare alla squadra la giocata migliore. Sei un po’ in apnea? Là davanti c’è uno che si fa vedere e non si nasconde, prende il fallo giusto, tiene la palla per il tempo che serve ai centrocampisti e agli esterni per muoversi come serve: fondamentale".

MILAN - "Se Ibrahimovic ce la fa e gioca, meglio per il Milan: qualcosa in più la può sempre inventare. Soprattutto se gli arrivano i palloni giusti: la chiave è quella, li vuole 'puliti' e non fa niente per nasconderlo. Ingombrante? Se sei al Milan non puoi considerare un problema il dover fare tutto il possibile per giocare bene con lui. Mette pressione ai compagni? E’ vero, non ha mai negato di voler essere messo in condizioni di giocare bene. Il suo problema non sono i 40 anni o se giocherà un altro anno: deve pensare solo all’oggi, non ha l’età per concentrarsi sul futuro. Semmai sono gli infortuni, a frenarlo: più giochi e più hai la condizione per essere decisivo, non basta più essere bravo. Anzi, a 40 anni devi averla migliore degli altri. E se Ibra non ce la fa? Gioca Giroud, un altro che aiuta la squadra, ma in modo diverso. Meno qualità tecnica, più movimenti e colpi da centravanti puro: con lui servono più cross dalle fasce, nel gioco aereo è un martello. E se un derby è una partita da sangue freddo, può essere il suo pomeriggio: se l’esperienza si potesse vendere, Giroud sarebbe ricco".

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