Cesare Prandelli, ex allenatore tra le altre dell'Italia, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Argomento dell'intervista la sconfitta del Milan nel derby contro l'Inter per 5-1. Ecco le sue parole.
INTER-MILAN
Inter-Milan, Prandelli: “Dipendenza da Leao. Non c’entra la testa. Pioli…”
Sull'aspettarsi questa differenza: «Diciamo pure impossibile. Ma l’Inter mi ha dato un’impressione netta: una corazzata. Titolari e riserve danno lo stesso contributo: qualità, quantità, fisicità. E chiunque sia in campo, il gioco non cambia. Nessuna dipendenza da nessuno, al contrario del Milan».
Sul Milan dipendente da un giocatore: «Per quello che si è visto oggi, da Leao. Nel primo tempo il Milan ha avuto quasi il 70% di possesso palla ma ha concluso poco, ha permesso all’Inter di essere impietosa nei ribaltamenti di fronte e quell’essere teoricamente padrone del gioco in realtà ha finito per penalizzare Leao. Che nell’unica vera azione in profondità, con due tocchi è andato in porta. Quando fai tanto possesso, gli spazi si chiudono: puoi essere un campione quanto vuoi, ma se non c’è spazio...».
Sull'assenza di Pulisic: «Rispetto alle prime partite, molto. E più in generale sono venuti meno tutti gli sbocchi sulle fasce: gli esterni sono rimasti larghi, ma uno contro uno si sono trovati sempre raddoppiati. E anche il cercare di portare gli esterni bassi in mezzo al campo non ha funzionato granché».
Sull'Inter: «Pressing delle punte: molto coordinate, con tempi perfetti nell’aggressione. Grande densità in mezzo. Riconquista palla e ripartenze dritti per dritti in porta: l’hanno giocata così e l’hanno vinta così, in verticale. E’ stata la prima chiave della partita. La seconda è stata Thuram. Non ricordo un esordiente in un derby così impattante: forse Sneijder nel 4-0 del 2009, ma non aveva segnato. E’ stato devastante: ogni volta che partiva, lo faceva con due marce in più. Ma oltre alla velocità ci ha messo anche la lucidità di trovare sempre, dopo tanto correre, pure gli spazi giusti».
Sulle scelte di Pioli: «Quando devi cambiare la partita per recuperare, ti giochi anche il tutto per tutto. Ma se metti quattro punte e l’Inter riparte in quel modo straordinario... Anche perché, si è visto chiaramente, l’Inter sta anche molto bene fisicamente. Hanno funzionato i cambi di Inzaghi, produttivi al cento per cento: vigore, fisicità, e la partita è finita lì. Simone ha accettato la variante del Milan senza sentire la necessità di cambiare assetto. Non ha stravolto il centrocampo, anzi l’ha anche migliorato. E poi ha messo Arnautovic, uno che là davanti lotta, tiene la palla, e così ha dato anche più libertà a Lautaro».
Su un possibile blocco del Milan: «Può capitare se la squadra è la stessa, ma ora il Milan ha molti giocatori nuovi. No, non c’entra la testa». LEGGI ANCHE: Il commento di Ravezzani su Pioli e il calciomercato
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