Pianeta Milan
I migliori video scelti dal nostro canale

INTERVISTE

Gomez risponde a Gasperini: “Bugiardo, lui mette paura ai giocatori”

Alejandro 'Papu' Gómez (attaccante Atalanta), obiettivo di calciomercato del Milan | AC Milan News (Getty Images)

Papu Gomez risponde alle accuse di Gian Piero Gasperini, accusato di essere un bugiardo: "Lui non dice la verità, è pericoloso"

Riccardo Varotto

Continua il botta e risposta tra il Papu Gomez e Gian Piero Gasperini. Nella giornata di ieri, l'argentino ha raccontato la sua versione dei fatti di quanto accaduto con l'allenatore ai tempi dell'Atalanta, ma la risposta di quest'ultimo non si è fatta attendere ed è arrivata poco dopo.

Oggi, il Papu ha ribadito la propria versione dei fatti a L'Eco di Bergamo: "Non capisco perché Gasperini si ostini a dire bugieci sono cinquanta testimoni della sua aggressione. Io ho detto di avere sbagliato disobbedendo sul campo, non so perché lui non riesca ad ammettere la verità".

Sul modo in cui si è separato dall'Atalanta: "Il discorso non è chiuso perché sento tanta tristezza: si può litigare, ma il modo in cui mi sono lasciato con l'Atalanta fa male. Perché con i Percassi c'è sempre stato un rapporto speciale: la mia famiglia è tornata a Bergamo in questi giorni e i miei figli sono stati con le famiglie Percassi e Radici".

Papu Gomez sui Percassi ed i compagni

Il rapporto con la famiglia Percassi: "Non si è mai rotto il rapporto: è sempre stato spettacolare. Il giorno che sono partito per Siviglia, sono stato un'ora negli uffici dei Percassi, con Antonio e Luca: abbiamo parlato, ci siamo abbracciati e abbiamo pianto insieme. Non riuscivamo a credere a come era andata. Gasperini quel giorno non c'era: c'è stata una discussione, non mancanza di rispetto. Ai Percassi dico grazie per gli anni vissuti insieme: certe cose possono succedere".

"Non riesco solo a capire come in venti giorni sia stato fatto fuori. Avevo chiesto di cedermi e non mi lasciavano andare: non potevo continuare a lavorare con questa persona. Pensavo di continuo all'aggressione e non riuscivo a guardarla in faccia. Erano successe situazioni simili, anche ad altri compagni, ma a nessuno erano state messe le mani addosso".

Sui suoi ex compagni: "Non mi aspettavo di più da loro, li capisco. Ho ricevuto tanti messaggi, venivano da me e mi dicevano: “Non possiamo fare niente, se succede questo a te che sei il capitano, cosa succederebbe a noi?”. Così si vive con la paura. A Ilicic voglio bene: insieme abbiamo condiviso tanti bei momenti. Lui ha i suoi problemi personali e non so come ragionasse in quel momento".

"Antonio e Luca Percassi vennero subito a casa mia e dissi loro che avrei chiesto scusa a tutti, come ho fatto: aspettavo che l'allenatore facesse altrettanto. Ma non era questione di scelta: non avrei mai detto alla società “o io o Gasperini”, perché so la sua importanza, per me è il top in Italia. Ma se non hai il coraggio di chiedere scusa, non si può continuare. Ringrazio Gasperini per avermi migliorato, ma una cosa così è inaccettabile: forse c'è un motivo se viene fischiato in molti stadi".Nome nuovo per l'attacco del Milan: interesse per Pellegri del Monaco. Le ultime

tutte le notizie di