Olivier Giroud, classe 1986, francese ex attaccante del Milan oggi al Lille, ha rilasciato un'intervista a 'L'Équipe'. Per l'occasione, il bomber transalpino ha parlato anche di alcuni retroscena sul suo recente passato rossonero. Eccoli qui per voi
Olivier Giroud, attaccante francese classe 1986 che ha indossato la maglia del Milan per tre stagioni, dal 2021 al 2024, ha rilasciato un'intervista a 'L'Équipe'. Per l'occasione, il bomber transalpino ha spiegato perché ha lasciato gli Stati Uniti d'America e i Los Angeles FC per far ritorno nella Ligue 1, al fine di indossare la maglia del Lille, ma ha anche svelato alcuni retroscena sul suo recente passato in rossonero.
I ricordi di Giroud: "Quando il Milan mi ha contattato ..."
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A cominciare dal 2021, ovvero quando lasciò il Chelsea per indossare la maglia numero 9 del Milan. "Il mio amico Lolo (Laurent Koscielny, direttore sportivo del Lorient, n.d.r.) mi ha chiamato prima di Lille. Qualche stagione fa ho avuto anche delle opportunità a Marsiglia e Lione. Olivier Létang aveva anche cercato di farmi firmare con il Rennes, ma quando ho lasciato il Chelsea, il Milan mi ha contattato e tornare in Francia non era più un’opzione", ha rivelato Giroud.
Il quale, poi, ha dichiarato con orgoglio: "Recentemente ho rivisto una foto di me da bambino nella mia camera con il poster del Milan. Mi sento fortunato ad aver potuto giocare un ruolo di primo piano nei club che tifavo da bambino, a lottare per i titoli. Ed è quello che voglio fare anche qui, con il Lille. Contro il PSG è difficile puntare alla vittoria della Ligue 1, ma ci sono altre competizioni. Voglio vincere anche con il Lille".
"Zlatan mi diceva: 'Se non hai voglia e determinazione, inutile continuare"
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Giroud ha poi spiegato, a 'L'Équipe', la voglia di continuare a giocare, nonostante i 39 anni di età appena compiuti, grazie anche all'esempio di Zlatan Ibrahimović. "Ho un contratto con il club ed è un contratto di fiducia che dice: ‘Devo fare il mio lavoro perché non sono qui in vacanza’. È una questione di rispetto, anche per se stessi, e di non finire in modo deludente. Sento ancora di avere le capacità per dare un contributo. Ho questa voglia, questa determinazione. Ne ho parlato con Zlatan ai tempi del Milan. Mi diceva che se non hai questo, anche se il tuo corpo ti segue, non ha senso continuare. E io ho tutto questo. Inoltre, voglio trasmettere e restituire al calcio ciò che mi ha dato. È il mio ruolo, il mio dovere".