Il quale, poi, ha dichiarato con orgoglio: "Recentemente ho rivisto una foto di me da bambino nella mia camera con il poster del Milan. Mi sento fortunato ad aver potuto giocare un ruolo di primo piano nei club che tifavo da bambino, a lottare per i titoli. Ed è quello che voglio fare anche qui, con il Lille. Contro il PSG è difficile puntare alla vittoria della Ligue 1, ma ci sono altre competizioni. Voglio vincere anche con il Lille".
"Zlatan mi diceva: 'Se non hai voglia e determinazione, inutile continuare"
—Giroud ha poi spiegato, a 'L'Équipe', la voglia di continuare a giocare, nonostante i 39 anni di età appena compiuti, grazie anche all'esempio di Zlatan Ibrahimović. "Ho un contratto con il club ed è un contratto di fiducia che dice: ‘Devo fare il mio lavoro perché non sono qui in vacanza’. È una questione di rispetto, anche per se stessi, e di non finire in modo deludente. Sento ancora di avere le capacità per dare un contributo. Ho questa voglia, questa determinazione. Ne ho parlato con Zlatan ai tempi del Milan. Mi diceva che se non hai questo, anche se il tuo corpo ti segue, non ha senso continuare. E io ho tutto questo. Inoltre, voglio trasmettere e restituire al calcio ciò che mi ha dato. È il mio ruolo, il mio dovere".
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Giroud ha poi concluso: "Com'è essere con un CV del genere nello spogliatoio del Lille? Sono una persona come tutte le altre. Non ho l’ego di certi giocatori. Prendiamo l’esempio di Zlatan: non abbiamo affatto la stessa personalità. Quando lui entrava nello spogliatoio o in campo, gli altri dovevano essere all’altezza e fare il passaggio giusto. Altrimenti …. Io ho messo tutti a proprio agio fin dall’inizio. Sono orgoglioso di questa disponibilità, di questa vicinanza che posso avere con i giovani e con chiunque nel club".
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