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Gleison Bremer (difensore della Juventus) | Getty Images
La Juventus che affronterà il Milan domenica sera all'Allianz Stadium (ore 20:45) si porta dietro molti dubbi. Tutte le ultime uscite, terminate in pareggio, hanno lasciato molte perplessità tra addetti ai lavori, opinionisti e tifosi. Tra questi ultimi, Massimo Giletti - noto conduttore televisivo di fede juventina - si è espresso a 'Radio Bianconera' sulla sua squadra del cuore. Di seguito, si riportano le sue considerazioni.
"La squadra di Motta sembrava persa, ma questa è diversa. Però, se siamo sinceri, questa Juve può solo sperare di arrivare tra le prime quattro. Hanno solo Locatelli come regista; possiamo chiedergli di giocare sempre? Se lui non c'è, Koopmeiners lo sostituisce, ma non gioca bene come al solito. Non si possono fare cambi e il gioco non va avanti. E poi, l'attacco, senza Conceicao, non è abbastanza forte. Se Bremer e Locatelli non giocano, la Juve diventa una squadra come tante. Basta guardare Milan e Napoli, hanno giocatori di qualità superiore ai nostri. Pjanic è stato l'ultimo vero regista di valore, è un dato oggettivo. Se avessi saputo che Vlahovic sarebbe rimasto, non avrei speso tanto per Openda ma avrei comprato un regista. Manca un centrocampista che sappia impostare il gioco".
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"Senza Tudor, l'anno scorso non saremmo arrivati in Champions League. Dobbiamo ricordare in che situazione disastrosa ha trovato la Juve. Lui è l'unico che rappresenta veramente lo spirito juventino, perché due anni fa si è sbagliato a non prendere Conte, che non chiedeva molto. Invece, si è scelto Motta. Ora c'è Tudor. Il problema è la bravura dei giocatori, bisogna ammetterlo. Senza certi sbagli, avremmo vinto. Sono 5 partite di campionato e 2 di Champions League, e noi abbiamo un gruppo di giocatori nuovi. Serve pazienza, perché la loro qualità non è come quella degli altri. Il compito di Tudor è far credere a questi ragazzi che possono competere. Bisogna avere molta pazienza, è una squadra in costruzione, mentre le altre hanno giocatori forti da almeno due anni, come Inter e Napoli, che sono più avanti. Però nel calcio tutto può succedere, vedremo tra qualche partita. Non possiamo negare la realtà."
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