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INTERVISTE

Giletti: “Se Bremer e Locatelli non giocano, la Juve diventa una squadra come tante”

Giletti: 'Se Bremer e Locatelli non giocano, la Juve diventa una squadra come tante'
Massimo Giletti, conduttore televisivo di fede juventina, ha espresso una serie di considerazioni sulla Juventus a 'Radio Bianconera'
Redazione PM

La Juventus che affronterà il Milan domenica sera all'Allianz Stadium (ore 20:45) si porta dietro molti dubbi. Tutte le ultime uscite, terminate in pareggio, hanno lasciato molte perplessità tra addetti ai lavori, opinionisti e tifosi. Tra questi ultimi, Massimo Giletti - noto conduttore televisivo di fede juventina - si è espresso a 'Radio Bianconera' sulla sua squadra del cuore. Di seguito, si riportano le sue considerazioni.

Le considerazioni di Giletti sulla Juventus

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"La squadra di Motta sembrava persa, ma questa è diversa. Però, se siamo sinceri, questa Juve può solo sperare di arrivare tra le prime quattro. Hanno solo Locatelli come regista; possiamo chiedergli di giocare sempre? Se lui non c'è, Koopmeiners lo sostituisce, ma non gioca bene come al solito. Non si possono fare cambi e il gioco non va avanti. E poi, l'attacco, senza Conceicao, non è abbastanza forte. Se Bremer e Locatelli non giocano, la Juve diventa una squadra come tante. Basta guardare Milan e Napoli, hanno giocatori di qualità superiore ai nostri. Pjanic è stato l'ultimo vero regista di valore, è un dato oggettivo. Se avessi saputo che Vlahovic sarebbe rimasto, non avrei speso tanto per Openda ma avrei comprato un regista. Manca un centrocampista che sappia impostare il gioco".


"Senza Tudor, l'anno scorso non saremmo arrivati in Champions League. Dobbiamo ricordare in che situazione disastrosa ha trovato la Juve. Lui è l'unico che rappresenta veramente lo spirito juventino, perché due anni fa si è sbagliato a non prendere Conte, che non chiedeva molto. Invece, si è scelto Motta. Ora c'è Tudor. Il problema è la bravura dei giocatori, bisogna ammetterlo. Senza certi sbagli, avremmo vinto. Sono 5 partite di campionato e 2 di Champions League, e noi abbiamo un gruppo di giocatori nuovi. Serve pazienza, perché la loro qualità non è come quella degli altri. Il compito di Tudor è far credere a questi ragazzi che possono competere. Bisogna avere molta pazienza, è una squadra in costruzione, mentre le altre hanno giocatori forti da almeno due anni, come Inter e Napoli, che sono più avanti. Però nel calcio tutto può succedere, vedremo tra qualche partita. Non possiamo negare la realtà."