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PIANETAMILAN news milan interviste Niang: “Derby, il 3-0 del 2016: il mio gol, un sogno. Grazie a Mihajlovic e Allegri. Leao e Rabiot …”

INTERVISTE

Niang: “Derby, il 3-0 del 2016: il mio gol, un sogno. Grazie a Mihajlovic e Allegri. Leao e Rabiot …”

Niang: 'Il mio gol nel derby, un sogno. Mihajlovic come un padre. Allegri l'uomo giusto se vuoi vincere'
M'Baye Niang, classe 1994, ex attaccante del Milan, ha rilasciato un'intervista a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, parlando del derby di Milano contro l'Inter (segnò un gol ai nerazzurri nel 2016) ma non soltanto. Ecco le sue dichiarazioni
Daniele Triolo Redattore 

M'Baye Niang, ex attaccante del Milan, ha parlato in un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola del derby di Milano contro l'Inter di cui è stato protagonista anni fa, ma non soltanto. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni integrali.

Derby Inter-Milan, il ricordo di Niang: "Nel 2016 eravamo sfavoriti, ma ..."

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Sul suo gol nel derby Milan-Inter 3-0 del 31 gennaio 2016: «Eravamo sfavoriti perché l’Inter era stata in testa alla classifica fino a tre settimane prima ma giocammo una grande gara. Alex segnò l’1-0 di testa, poi Icardi calciò sul palo un rigore e il loro mancato pareggio ci dette la spinta per chiudere il match: Bacca firmò il 2-0 su un mio cross dalla destra e poi arrivò il mio 3-0, al secondo tentativo, dopo una respinta di Handanovic».


Sul gol come un sogno realizzato: «Tutti sapevano che il mio sogno era segnare nel derby. L’ho avuto fin da quando sono arrivato da ragazzino a Milanello e ci sono riuscito».

Su Sinisa Mihajlovic che lo schierò titolare in quel derby al posto di Mario Balotelli: «Sinisa era come un padre per me. Mi ha sempre dato fiducia: fin dal primo giorno che è arrivato, mi ha considerato un punto fermo della squadra. Gli dovevo molto e per questo sono andato ad abbracciarlo dopo quella rete. È stato il mio modo per ringraziarlo. La notizia della sua scomparsa è stata terribile e anche adesso per me rimane una persona importante: da dove è, so che mi guarda e io faccio di tutto per renderlo orgoglioso».

Sulle 'tre creste' del Milan di Allegri nel 2012, insieme a Balotelli e El Shaarawy: «Mario è come mio fratello. Non ci sentiamo tutti i giorni, ma gli voglio bene e lo scorso anno a Genova abitavamo vicini. Difficile spiegare il perché Balotelli sia ancora svincolato. Mario ha una qualità che pochi altri hanno. Sono sicuro che presto troverà una squadra che gli darà fiducia e che la ripagherà segnando molti gol. Chi prende Balotelli, fa un affare. Se sei forte come lui, non puoi esserlo una stagione e poi diventare scarso. Chi dice che è finito, si sbaglia: Mario ha solo bisogno di un allenatore che creda in lui. Il resto sa farlo da solo».

Su Allegri che gli ha regalato l'esordio in Serie A: «Non avevo ancora diciotto anni, eppure lui mi ha messo dentro nella ripresa a Bologna, dimostrando grande fiducia».

Su cosa gli ha insegnato Allegri: «Un po’ tutto. Ero già professionista in Francia, con il Caen, ma il campionato italiano e il Milan erano di un livello superiore. Allegri mi ha spiegato come si sta ad alto livello, come si gestisce la pressione, come si giocano partite importanti ogni tre giorni, perché facevamo pure la Champions. Era l’allenatore ideale per un giovane come me e lo ringrazio per ciò che mi ha trasmesso».

"Tifo per il Milan. Spero che con Allegri arrivi la Seconda Stella"

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Sul Milan che ha fatto la scelta giusta puntando sul ritorno di Allegri: «Se vuoi vincere Allegri è l’allenatore giusto, quello di cui hai bisogno. Perché sa come si conquistano gli scudetti e le coppe: la sua carriera parla chiaro. In più migliora i giovani, sa gestire i campioni e lo spogliatoio. Nell’arco di una stagione ti dà tanti punti».

Su Allegri che può portare lo Scudetto della Seconda Stella al Milan: «Tifo per il Milan e lo spero con tutto il cuore. La squadra è forte e lui può fare il resto».

Sul derby contro l'Inter da Scudetto: «L’Inter è tosta, da qualche anno lotta per il tricolore e ha una rosa importante. Sarà una bella lotta fino alla fine anche con il Napoli».

Sull'Inter più forte del Milan: «Come rosa secondo me no: entrambe hanno giocatori importanti e alla lunga la differenza la faranno la continuità di rendimento e un pizzico di fortuna in più».

Sulla squadra favorita nel derby di domenica: «In un derby non si può indicare un favorito. Spero in una vittoria del Milan: contro le grandi i rossoneri finora hanno ottenuto i risultati migliori e mi auguro che la tendenza resti la stessa».

"Uomini derby? Leao e Rabiot. Modric fuoriclasse"

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Su chi saranno gli uomini decisivi nel derby Inter-Milan: «Rafa Leao sta tornando in forma dopo l’infortunio e ha dimostrato il suo valore nelle ultime partite. In più Allegri recupererà Rabiot: Adrien è uno che quando è al top, fa la differenza. Lo conosco da quando era al PSG ed è un amico. Il Milan non poteva fare un acquisto migliore negli ultimi giorni di mercato perché lui segna, serve assist, dà esperienza e in mezzo al campo si “sente”. Il suo arrivo ha migliorato la squadra e ha ... indebolito parecchio il Marsiglia».

Su Luka Modric e l'atmosfera che troverà nel derby: «Modric è un fuoriclasse che ha giocato nel Real e ha vinto tutto. Non ha bisogno delle mie parole perché è abituato a certi palcoscenici. San Siro comunque è uno stadio eccezionale e nel derby sentire il boato dei suoi 75.000 spettatori ti emoziona».

Sul ricordo più bello di Niang nel Milan, gol nel derby a parte: «La Supercoppa del 2016 vinta a Doha contro la Juventus. È stato il mio primo trofeo e conquistarlo in quel modo, dopo i rigori, è stato super anche se non ho giocato».