Che differenze vede, quindi, tra il calcio di allora, il suo degli anni Ottanta e Novanta, e quello attuale? "Ora c'è un distacco enorme tra squadre, calciatori e la realtà dove si esprimono. I giocatori ora sono delle super star, per esigenze di vita vivono in un mondo tutto loro. Noi, ai nostri tempi, facevamo una vita normale. C'è una completa differenza nel rapporto tra i giocatori e la città in cui giocano: non la vivono come facevamo noi. Poi, l'atletismo. Io dico sempre che ho fatto mezza carriera da atleta finto e mezza da atleta vero. Quando ho terminato io la carriera, il processo evolutivo si stava concludendo. Oggi ci si allena da fenomeni: basta guardare Cristiano Ronaldo, diventato numero uno al mondo per come si è allenato. La competizione nel settore è sconvolgente".
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