Sull'affluenza del genere allo stadio: "Siamo più vicini ai 70mila che ai 60mila, significa che c'è tanta gente che ci vuole bene, che sta apprezzando quello che stiamo facendo. La partita contro la Moldavia l'hanno guardata 5,8 milioni di persone, poi è normale, non possiamo piacere a tutti, ma siamo orgogliosi di quelli che ci seguono e dell'affetto che si percepisce, che si tocca con mano. Quando vado negli stadi la gente mi ferma e mi chiede dei giocatori con entusiasmo, abbiamo bisogno di queste persone perché sappiamo bene quello che ci dobbiamo giocare".
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Sul ritorno a Milanello e San Siro: cosa prova? "Sono contento, ma sinceramente mi fa poco effetto, forse me ne ha fatto di più entrare qua (a Milanello, ndr) nella camera che ho usato da giocatore, ma da allenatore. Ho pensato a tante soddistazioni, tante notti nelle quali dormivo tranquillo, ma ce n'erano anche alcune in cui non si riusciva a prendere sonno per le delusioni. I ricordi sono questi qua, ho passato più di 16 anni qua, ma bisogna focalizzarci sulla Norvegia".
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