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Cutrone: “Ecco uno dei momenti più belli nel Milan. Higuaín il più forte”

intervista Cutrone Como AC Milan
Patrick Cutrone, attaccante del Como cresciuto nel Milan, ha parlato in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' di oggi. Le sue dichiarazioni
Daniele Triolo Redattore 

Patrick Cutrone, classe 1998, ex centravanti del Milan (autore di 27 gol in 90 partite con il Diavolo in tre stagioni tra il 2016 e il 2019) oggi è il punto di forza del Como, compagine di Serie B in piena corsa per la promozione nella massima serie. Il numero 10 dei lariani ha parlato, in esclusiva, a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco le sue dichiarazioni.

Sull'imminente nascita di sua figlia: "Greta è al settimo mese, ancora non realizzo, ci penserò quando avrò la piccola tra le braccia. Una sensazione unica, strana. E’ sangue del tuo sangue, dovrò dedicarle la mia vita".


Sulla necessità di riposarsi: "Devo. E’ stato un finale tosto, dobbiamo recuperare. L’obiettivo è chiaro: andare in Serie A".

Sul Como attualmente secondo in classifica in Serie B: "Primi, secondi, ai playoff, non importa: basta andarci. Sono ottimista per la solidità che la squadra dimostra ogni volta".

Sui rinforzi che arriveranno dal mercato invernale: "Ci pensa la società. Chi arriverà sarà accolto al meglio".

Sui 7 gol finora realizzati in campionato: "Io voglio fare gol sempre. Me ne hanno annullati un po’, ci sta, però sono stati tanti".

Sul suo record personale fissato a 10 con il Milan nella stagione 2017-2018: "Devo farne il più possibile. Negli anni non ho giocato con continuità, adesso ce la devo fare".

Sulla posizione di esterno sinistro occupata in Cosenza-Como nell'ultima giornata: "L’avevo fatto anche con Moreno Longo. Posso fare più ruoli davanti, ma se potessi scegliere starei sempre e solo davanti a fare gol".

Sulla continuità nel Como nel passaggio da Longo a Cesc Fábregas: "Come risultati sì, stavamo crescendo e siamo arrivati secondo posto. Il grande lavoro è proseguito, ma ogni allenatore ha le sue idee: con Fábregas è cambiata la fase d’impostazione, è stato bravo a non snaturarci tenendo buone molte cose di Longo".

Su cosa si sono detti nello spogliatoio dopo il cambio della guida tecnica: "E’ stato inaspettato. La società ci ha subito spiegato la scelta e abbiamo continuato a dare il massimo, cercando di capire le esigenze del nuovo allenatore, che comunque conoscevamo già per aver giocato con lui".

Sul sentirsi ancora una promessa nonostante abbia già 26 anni: "Si può sempre migliorare, mi sento giovane e ho il tempo dalla mia parte: voglio ancora raggiungere grandi obiettivi".

Sul perché in Italia non crescono più veri centravanti da Nazionale e sul perché sia uscito dal giro: "Bisogna dare continuità ai giocatori per farli arrivare al massimo, invece dopo 2-3 partite storte vieni messo fuori. Ma non è così solo in Italia. Io comunque non cerco scuse, va bene così".

Sul gol fatto all'Inter nel derby di Coppa Italia del 27 dicembre 2017 con il Milan: "Il mio momento più alto? Uno dei più belli, da milanista ... Fare gol per me è tutto".

Sul Milan che gli preferì un Gonzalo Higuaín in declino e poi la meteora Krzysztof Piątek: "Higuaín resta il più forte che ho mai visto. Qualche trucco me l’ha insegnato e ho fatto un gol alla Roma proprio grazie a un movimento provato con lui".

Sulla mentalità acquisita giocando all'estero che lo aiuta nei rapporti con la proprietà straniera: "Sì, riesco a capire prima certi concetti. Non è solo questione di lingua, ma ben volentieri spiego le cose ai compagni e penso che la società lo apprezzi".

Sull'ambizione dei proprietari come responsabilità dei giocatori del Como: "E’ un grande stimolo, non una responsabilità: vogliamo vincere e sappiamo che la società sta facendo di tutto per riuscirci".

Sul sentirsi - da comasco - un punto di riferimento per i tifosi lariani: "Ci tengo in modo particolare, anche questo è uno stimolo in più. Vedere allo stadio tanti amici mi da una carica pazzesca".

Sul suo futuro, visto che ha un contratto in scadenza nel 2025: "Penso a giocare e segnare, se vorranno parlarne io sarò disponibile. Qui c’è un grande progetto: non sarebbe male tra qualche anno giocare in Serie A nel Como con il 10 sulle spalle". LEGGI ANCHE: Cardinale vende il Milan agli arabi? Ecco tutta la verità >>>

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