"Con tutto il rispetto per il presidente, è una banalità. Forse avrebbe dovuto dirlo in separata sede al suo allenatore. A parte le battute, è tutto vero, ma anche Antonio non aveva detto che i giocatori fossero scarsi, ma semplicemente che non sono quei top di cui si è favoleggiato. Poi c'è sempre il tema dell'inserimento dei nuovi, che dipende anche dalla disponibilità dei calciatori, da come si sono integrati e da come recepiscono le direttive dell'allenatore. Se poi capita qualche infortunio di troppo vai ancora più in difficoltà. Difficoltà che magari vengono nascoste dai risultati, come la vittoria sull'Inter. Quella partita venne esaltata nonostante il Napoli avesse faticato molto".
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Qual è la squadra tra le prime quattro che al momento le dà più garanzie?
"Metto Napoli e Milan sullo stesso piano, perché hanno una rosa omogenea e valida dal punto di vista tecnico; inoltre hanno due allenatori molto pragmatici che lavorano e giocano per vincere e non per essere belli".
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