Sulle sue dichiarazioni su Berlusconi: "Ho detto "Berlusconi 2.0" e la mia PR è impazzita (ride). Ma ciò che intendevo dire è che voglio innovare, come fecero Berlusconi o Steinbrenner ai loro tempi. Solo che oggi non puoi più farlo nello stesso modo: è tutto troppo costoso, ci sono fondi sovrani, miliardari... devi trovare un altro modo. C'è un'inerzia nello sport: si pensa che più spendi, più vinci. Ma non è così lineare. Quando ho comprato il Milan, l'ho fatto a un multiplo di 3,5 volte i ricavi, contro le 6–7 volte di Manchester City o Chelsea. Quindi credo di aver fatto un buon affare. Ma la domanda che ho fatto è stata: 'Perché non si usa un multiplo del flusso di cassa?'. La risposta: 'Perché non c'era flusso di cassa'".
Sul mercato del calcio: "Abbiamo bisogno che anche le squadre dei piccoli mercati prosperino. È lo stesso concetto con cui mi confronto in Serie A, ed è lo stesso concetto che ha portato alla Superlega tra la Premier League e il resto del continente. È lì che la situazione diventa problematica. E quello che succederà, secondo me, è che dovremo autoregolarci. Dovremo cambiare il paradigma economico in modo che tutti nell'ecosistema possano sostenersi da soli. La chiave è: devi essere in grado di pagarti da solo. Pensa: Paramount ha 113 anni, AC Milan 125. Sono marchi fenomenali, ma vanno ri-scritti. E questo significa anticipare dove andrà il mercato".
Sulla costruzione del nuovo San Siro, che sorgerà di fianco all'attuale Meazza: "Costruiremo un nuovo stadio. Perché? Non è per intascarmi i soldi. Quello stadio dovrebbe consentirci di trasformare il profilo finanziario del Milan in quello di una squadra di Premier. La competizione qui non sono le altre 19 squadre di Serie A, è la Premier".
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